Spostamenti per turismo in vista dell'estate 2021 e riaperture, i riflettori sono puntati su green pass e coprifuoco.

«E' arrivato il momento di prenotare le vostre vacanze in Italia e, naturalmente, non vediamo l'ora di accogliervi di nuovo»

Ha detto ieri il premier Mario Draghi intervenendo, al fianco del ministro Massimo Garavaglia, alla conferenza stampa sull'esito della riunione del G20 Turismo.

 

Draghi annuncia una grande novità

l'Italia, come la Grecia, giocherà d'anticipo sull'Europa per il green pass, il certificato che consente, a chi ha concluso il ciclo di vaccinazione, guarito dal Covid o in possesso di un tampone negativo eseguito entro le 48 ore prima della partenza, di spostarsi liberamente. Da metà maggio sarà realtà nel nostro Paese, dalla seconda metà di giugno in tutta Europa.

 

A partire dalla seconda metà di giugno sarà pronto il green pass europeo

"Noi dobbiamo offrire regole chiare e semplici per garantire che i turisti possano venire da noi in sicurezza. A partire dalla seconda metà di giugno sarà pronto il green pass europeo. Nell'attesa, il governo italiano ha introdotto un pass verde nazionale, che entrerà in vigore già a partire dalla seconda metà di maggio" ha affermato il presidente del Consiglio.

 

Per ora la regola vale solo tra le regioni, ma l'obiettivo è di aprire il Paese ai vacanzieri stranieri

Per farlo, tecnicamente si dovrà passare, spiegano fonti di governo all'Adnkronos, da una nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza.

L'ultima, emanata il 30 aprile scorso, scadrà il 15 maggio, la nuova - viene spiegato - consentirà un 'allentamento graduale', col risultato di evitare i 5 giorni di quarantena a chi dall'Europa arriva in Italia, di fatto una spina nel fianco per un settore che, più di altri, ha risentito della pandemia, quello del turismo.

Da qui al 15 maggio, naturalmente, il ministero della Salute sarà impegnato anche su questo fronte: ci sono, ad esempio, da allineare i requisiti per la tipologia di tampone richiesto ma anche, viene spiegato da Palazzo Chigi, ristringere il campo per quei Paesi dove i contagi corrono ancora o le vaccinazioni non hanno raggiunto livelli tali da consentire di abbassare la guardia.

Ma ai Paesi dove le cose volgono al meglio, da qui a due settimane l'Italia tornerà a offrire le sue perle di bellezza.

 

Stop al coprifuoco?

Sullo sfondo resta una questione aperta, quella del coprifuoco. Se l'Italia tornerà ad 'aprire' agli stranieri, il limite delle 22 sarà brandito con enfasi ancor maggiore dalla Lega, bollato come un grosso limite per far decollare le prenotazioni.

La questione resta sul tavolo e verrà affrontata la settimana prossima dalla cabina di regia sulle misure anti Covid presieduta dal presidente del Consiglio.

Togliere il coprifuoco? "Non è detto, ma certo ne discuteremo e non sarà facile mantenerlo alle 22, ammesso che resti", ha confidato all'Adnkronos uno dei ministri più 'rigoristi' della compagine governativa.

"Per quanto riguarda il coprifuoco c'è la volontà di rivedere le misure sulla base dell'andamento dei contagi. Io sono ragionevolmente fiducioso che la misura in tempi brevi possa essere rivista positivamente" ha detto Garavaglia in conferenza stampa. "Siamo tutti d'accordo che il coprifuoco debba essere superato e stiamo lavorando per superarlo il prima possibile" ha dichiarato da Londra il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

 

Matteo Salvini è tornato a ribadire la posizione della Lega

"Se i numeri continueranno a essere positivi entro il 10, non entro metà maggio, ci auguriamo che la gente possa tornare a lavorare tutta senza limiti di orario, il coprifuoco, con questo meteo, è un danno alla salute". "Italia merita riaperture con eliminazione del coprifuoco", ha sottolineato. "E' da un mese intero che va avanti questa opera positiva di messa in sicurezza e di ritorno alla normalità. Se i dati continueranno ad essere positivi, accanirsi con chiusure, divieti, multe e coprifuoco" per Salvini "non avrebbe una ragione concreta ma solo una ragione ideologica".

 

COVID GREEN PASS: come si ottiene, a cosa serve

Spostamenti in Ue per turismo e viaggi liberi in Italia tra le regioni -da Lazio a Lombardia, da Sicilia a Veneto, da Puglia a Friuli- in vista dell'estate 2021.

Il green pass covid dell'Unione Europea è atteso per giugno. In attesa del 'lasciapassare' internazionale per vaccinati e guariti, in Italia verrà utilizzato il green pass 'nazionale', come ha ricordato il premier Mario Draghi alla conferenza stampa sull'esito della riunione ministeriale del G20 Turismo. "Noi dobbiamo offrire regole chiare e semplici per garantire che i turisti possano venire da noi in sicurezza.

A partire dalla seconda metà di giugno sarà pronto il Green pass europeo. Nell'attesa, il governo italiano ha introdotto un pass verde nazionale, che entrerà in vigore già a partire dalla seconda metà di maggio", ha detto il presidente del Consiglio. "In attesa del green pass europeo il governo italiano ha introdotto un green pass nazionale che permetterà alle persone di muoversi tra le regioni".

 

COVID GREEN PASS ITALIA

In Italia, nell'ultimo decreto riaperture varato dal governo si spiega che "dal 26 aprile 2021 sono consentiti gli spostamenti tra le Regioni diverse nelle zone bianca e gialla. Inoltre, alle persone munite della 'certificazione verde', sono consentiti gli spostamenti anche tra le Regioni e le Province autonome in zona arancione o zona rossa", come si legge nella nota del Cdm diramata da Palazzo Chigi.

Il decreto riaperture introduce in prospettiva lo strumento del pass vaccinale, che renderà più fluidi i movimenti in entrata e in uscita da regioni rosse e arancioni.

Il documento deve essere ancora definito in base alle indicazioni che fornirà il ministero della Salute. Nel frattempo, cosa bisogna fare per gli spostamenti da zona rossa e arancione? Al di là dei casi che richiedono l'autocertificazione (lavoro, motivi di salute, emergenze), è necessario munirsi di certificazione che attesti l'avvenuta vaccinazione (con la seconda dose ricevuta da non oltre 6 mesi) o l'esito negativo di un tampone eseguiti da non oltre 48 ore. Tali requisiti valgono anche per i minori, sono esclusi i bambini di età inferiore a due anni.

Il pass vaccinale, inserito del decreto, consentirà di spostarsi "da una Regione all’altra anche se si tratta di zone rosse o arancioni", spiega Palazzo Chigi.

I requisiti per ottenere il pass, che potrà essere rilasciato anche dal medico di famiglia, sono illustrati: "Può avere il certificato verde chi ha completato il ciclo di vaccinazione (dura sei mesi dal termine del ciclo prescritto), chi si è ammalato di covid ed è guarito (dura sei mesi dal certificato di guarigione), chi ha effettuato test molecolare o test rapido con esito negativo (dura 48 ore dalla data del test)".

Quindi, il lasciapassare spetterà a chi è stato vaccinato e a chi può esibire un tampone molecolare negativo realizzato entro le 48 ore precedenti allo spostamento.

Il pass è necessario anche per i minori. Sono esentati i bambini di età inferiore ai due anni. "Le certificazioni verdi rilasciate dagli Stati membri dell’Unione sono riconosciute valide in Italia. Quelle di uno Stato terzo se la vaccinazione è riconosciuta come equivalente a quella valida sul territorio nazionale", rendono noto fonti di palazzo Chigi.

 

COVID GREEN PASS UE

Il sistema europeo che produrrà i 'Certificati Verdi Digitali' (Green Pass) validi in tutta l'Ue sarà "tecnicamente operativo" il primo giugno prossimo, come ha spiegato recentemente un alto funzionario Ue. L'attuazione pratica del certificato dipenderà dai negoziati tra Parlamento Europeo e Consiglio, ma l'obiettivo è di concluderli e di avere il regolamento in vigore entro "fine giugno". A quel punto, una volta adottato il regolamento, il Green Pass non sarà "un optional", bensì "un diritto" di ogni cittadino dell'Ue, per legge.

Un primo grande gruppo di Paesi (Francia, Malta, Olanda, Lussemburgo, Estonia, Svezia, Croazia, Bulgaria, Spagna, Italia, Lituania, Germania, Repubblica Ceca, Austria, Islanda e Grecia) inizierà la fase di test "verso il 10 maggio".

Un secondo gruppo (Lettonia, Romania, Cipro, Irlanda, Portogallo, Polonia, Danimarca e Slovenia) avvierà i test "verso fine maggio", mentre altri cinque (Ungheria, Belgio, Norvegia, Liechtenstein e Slovacchia) hanno deciso di non partecipare ai test e di connettersi alla piattaforma direttamente in fase di attuazione.

Il certificato attesterà, attraverso una app dotata di codice Qr oppure in formato cartaceo, l'avvenuta vaccinazione contro la Covid-19 e il numero di dosi ricevuto, l'avvenuta guarigione dalla Covid nei precedenti sei mesi e la presenza dei relativi anticorpi (mediante test) oppure l'esito negativo di un tampone, Pcr o rapido (i dettagli tecnici su questo verrano negoziati dai colegislatori).

Starà ad ogni Stato membro, poi, stabilire i requisiti di ingresso nel proprio territorio: si tratta di competenze esclusivamente nazionali e l'Ue non può imporre nulla in questo campo. Può solo raccomandare.