NAPOLI. Dopo 38 anni dalla prima apparizione della Madonna a Medjugorie, Mirjana Dragicevic Soldo, una dei veggenti che il 2 di ogni mese riuniva intorno a sé decine di migliaia di fedeli in preghiera, in attesa del consueto "incontro soprannaturale", con il messaggio comunicato al termine di esso, i video e i cellulari - sui quali veniva diffuso - resteranno muti. Non ci sarà alcun messaggio, nessuna "comunicazione dal Cielo" né dai "gruppi di preghiera". Regnerà solo il silenzio.

Lo scorso 18 marzo, che segna la data dell'unica "apparizione a Mirjana" fuori dalla consueta giornata del 2 di ogni mese, la veggente ha fatto sapere che non riceverà più alcuna apparizione e alcun "messaggio" mensile. E che, per il futuro, le sarà concessa un'unica apparizione della Madonna: quella del 18 marzo, appunto. Fine delle comunicazioni.

Le schiere di fedeli hanno quindi dovuto accettare un fatto che sacerdoti e "osservatori laici del fenomeno" si sono affrettati a interpretare come situazione niente affatto drammatica. Tuttavia, l'assenza del "messaggio della Madonna" in questo particolare momento di dolore e di paura che sta vivendo il mondo intero, a causa della pandemia che miete migliaia di morti e milioni di contagiati, non è stato accolto dai credenti come un segnale divino priva di significato. Tutt'altro. 

Va detto. Vera o falsa che fosse l'apparizione a Mirijana, vero o falso che fosse "il messaggio della Madonna" con la sua puntualità svizzera, contestata anche da Papa Francesco, rappresentava per qualche milione di fedeli una "carezza dal Cielo" che per 38 anni ha spaccato la Chiesa e i sacerdoti tra "credenti e scettici", ma leniva tante ferite nei cuori che chiedevano a Maria di parlare loro, di confortarli e spronarli a rialzarsi. Le apparizioni a Medjugorie hanno suscitato vocazioni, conversioni, e anche fanatismi, grandi opposizioni al fenomeno, tanti studi scientifici che attestavano la buona fede dei veggenti, approfondimenti di esperti mariologi, la produzione di video che testimoniavano il miracolo del sole che ruota e pulsa e cambia colore, miracoli formidabili, cambiamenti di vita, ma anche tentativi di confutare tutto quello che accadeva, con il risultato di alimentare il fiume di pellegrini che - per fede o per curiosità - si riversava da aerei, pullman, traghetti, per vivere un po' di Cielo a Medjugorie. ll minuscolo paese dell'Erzegovina è cresciuto nel commercio dei souvenir sacri, nuovi alberghi, bar, supermarket e case di preghiera.

Tanta stampa, tv, radio e blog si sono appassionati a ciò che stava accadendo in terra croata. Un esercito di nuovi esperti di spiritualità tornava da Medjugorie con il desiderio di testimoniare a casa "la buona novella", per annunciarla e viverla con fede più intensa, partecipando assiduamente alla messa e alla recita del Rosario. I gruppi di preghiera sono state "famiglie", nuove comunità cristiane in cui rivivere quelle alleanze di fratellanza religiosa. E la Chiesa non ha potuto ignorare il grande ardore che ha accompagnato e ancora accompagna i pellegrini in cerca della Madonna, tuttora "presente" il 25 di ogni mese nelle apparizioni alla veggente Marija Pavlović Lunetti. Ivanka Ivankovic, invece, riceve l'apparizione solo il 25 giugno. Ivan Dragicevic e Vicka Ivankovic "incontrano la Madonna" quotidianamente. E Jacov Colo riceve l'apparizione solo a Natale. I veggenti sono tutti sposati e hanno figli. Marija vive in Italia, a Monza. 

La Madonna non ha dunque "abbandonato" i suoi veggenti. E, quindi, nemmeno i fedeli che guardano a Medjugorje come luogo di grande ristoro dell'anima, ma anche come la terra dalla quale giungerà prima o poi la rivelazione dei "10 segreti" - terribili - dei quali per ora sono depositari solo 3 ( Mirjana, Ivanka e Jacov) dei 6 veggenti. Gli altri, ne conoscono solo 9. E pare che, così come ha spiegato il giornalista esperto di affari mariani, Saverio Gaeta, "Quando i veggenti ricevono il decimo segreto, smettono di avere l’apparizione quotidiana della Vergine, e gli viene promesso che per tutta la vita ne avranno una all’anno: a Mirjana accade il 18 marzo, a Ivanka il 25 giugno e a Jakov il 25 dicembre". Sarebbe questa la spiegazione dell'assenza, oggi, dell'apparizione a Mirjuana. Una piccola burocrazia celeste, dunque? Per non lasciare i fedeli nello sgomento, è passata questa "tesi"... che basterebbero gli sguardi attoniti e interrogativi di chi sperava in una "parola dall'Alto" (falsa o autentica che sia) per affrontare con più coraggio ciò che si sta abbattendo sulla terra. Una fede matura non ha bisogno di ricorrere a "messaggi divini", certo, non ha bisogno di oracoli quotidiani, previsioni degli astri o falsi maghi e profeti. Qualcuno ha ipotizzato che la posta in gioco sia troppo alta: milioni di persone che vanno incontro alla morte, un'economia che ormai è precipitata, un oggi e un domani davvero imprevedibile se non sotto infausti auspici... E davanti a tutto questo il veggente più audace trema e batte in ritirata. Peccato. Al capezzale di un ammalato si pronunciano sempre parole di speranza, anche pietose bugie. Ma oggi Mirjana tace.