Un noto imprenditore napoletano è soddisfatto della nomina di Nicola Gratteri come nuovo procuratore di Napoli, spiega che qualcuno ha minacciato il socio di voler dare fuoco alla sua attività se non paga il racket, ma non denuncia. È quanto emerge dalle indagini condotte dalla polizia e coordinate dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli sul nuovo clan di camorra nato a Castellammare di Stabia sgominato ieri grazie all'operazione “Rione Moscarella" condotte dalla Sisco della Questura di Napoli e dallo Sco, con il supporto operativo della Squadra Mobile di Napoli, e coordinate dalla Dda di Napoli. Tra le vittime di estorsione - hanno ricostruito gli investigatori - ci sono diversi imprenditori molto noti nel Napoletano. Tra questi, il titolare di un'azienda con sede a Pompei, che viene convocato in commissariato ma non denuncia, pur apprezzando la nomina di Gratteri. Tra gli altri imprenditori, ieri è emerso il coinvolgimento di Sabato Polese, 75enne fratello del "boss delle cerimonie" della Sonrisa di Sant'Antonio Abate. Anche lui avrebbe pagato il pizzo, 5mila euro, ma anziché denunciare avrebbe avvisato l'esattore del clan delle indagini in corso ed ora è indagato per favoreggiamento aggravato dal metodo mafioso. Tra le vittime del racket ci sono anche altri imprenditori titolari di grosse attività dell'area stabiese.