NAPOLI. Minaccia di rivolgersi al Papa e annuncia "iniziative pubbliche" un gruppo di fedeli della chiesa di Santa Maria del Soccorso, a Napoli, ai quali è stato vietato dalla Curia di assistere alla Messa in latino celebrata da sacerdoti che non siano appartenenti ad un Istituto religioso francese. Il gruppo di fedeli, oltre 50 persone, in prevalenza professionisti e studenti universitari, ha sottoscritto una petizione pubblica al Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli, chiedendo il suo intervento diretto."Per circa un anno e mezzo - scrivono i fedeli, riuniti nel"Coetus fidelium" (Gruppo Stabile di fedeli) "S. Andrea di Avellino", abbiamo garantito la continuità delle celebrazioni della Liturgia tradizionale nella chiesa di S. Maria del Soccorso grazie ai sacrifici nostri e di due sacerdoti italiani residenti a Roma. Recentemente, senza alcun preavviso, la Curia Diocesana ha inviato due sacerdoti francesi , di fatto esautorando completamente il nostro Gruppo Stabile. Inoltre ci è stato riferito che - sempre per decisione della Curia diocesana- i due sacerdoti nostri cappellani 'non devono più mettere piede a Napoli". Uno dei firmatari della petizione, Antonio S. , studente universitario, spiega: "il Motu proprio Summorum Pontificum, emanato da Papa Benedetto XVI nel 2007  permette la celebrazione della Messa in rito romano antico, o tridentino, a qualunque sacerdote che non sia impedito a norma del diritto canonico. Un Gruppo Stabile di fedeli ha il diritto di invitarli a celebrare. Questo divieto è inaccettabile".   "Al Cardinale Sepe abbiamo chiesto di riceverci - aggiunge Cinzia S. insegnante - vogliamo chiedergli se il Motu Proprio Summorum Pontificum vale anche a Napoli e nella chiesa del Santa Maria del Soccorso, come nelle oltre 2mila chiese del mondo, dove si celebra il rito tridentino, oppure è stato abrogato per volontà di un Vescovo ausiliare, ostile alla Messa che celebravano gli Apostoli ed i primi cristiani. All'origine del divieto di far celebrare i sacerdoti italiani e dell'imposizione dei sacerdoti francesi - secondo diversi firmatari della petizione - ci sarebbe un Vescovo della Curia di Napoli, contrario alla celebrazione della Messa in latino. "Siamo fiduciosi in un intervento del Cardinale - afferma Rossella D., medico - ma siamo pronti ad iniziative pubbliche e a rivolgerci al Papa, se necessario. Non intendiamo rinunciare ai nostri sacerdoti".