CASTELLAMMARE DI STABIA. "Guardatevi da un modo di raffigurare Dio come uno spray. Un Dio che sta nell'aria, evanescente, fumoso. Dio va pregato e poi bisogna conoscerlo attraverso Cristo, entrando nelle sue piaghe". È una delle forti lezioni di fede che ieri Papa Francesco ha impartito agli 8mila fedeli che hanno affollato la Sala Paolo VI. Venticinque pullman e molti pellegrini in treno o con mezzi privati sono partiti all'alba da Castellammare di Stabia, Sorrento, Casola e Pimonte per essere presenti all'udienza speciale di Papa Francesco dedicata agli  studenti delle scuole dei Gesuiti, il Cvx-LMs.
Parroci e fedeli della diocesi di Castellammare di Stabia-Sorrento, 1.500 persone, hanno occupato le prime file della Sala Paolo VI. Bergoglio è stato accolto da una festa di canti e testimonianze del lavoro svolto nel mondo dai missionari laici e consacrati della Compagnia di Gesù. Cosa c'entra Castellammare di Stabia con i Gesuiti? A estendere l'invito alle parrocchie stabiesi è stato don Pasquale Somma, che da anni si dedica alle missioni in Romania, Kenia e Cuba insieme con gli Ignaziani. E per tutti i fedeli che ieri hanno potuto incontrare Papa Francesco, giunti dalle parrocchie del San Marco, del Carmine, della Cattedrale,e altre chiese della diocesi di Castellammare-Sorrento, è stato un "dono" poter ascoltare proprio dal Santo Padre gesuita una catechesi che ha spaziato dalla teologia, all'economia alla politica, lasciando a bocca aperta i parroci, gli insegnanti, le famiglie intervenute alla speciale catechesi. "Non abbiamo bisogno di un partito cattolico, la Chiesa non può occuparsi della politica. Ma a chi chiede se un cattolico può entrare in politica, rispondo: non può, deve. Perché, diceva Paolo VI, la politica è la forma più alta di carità, in quanto si occupa del bene di tutti - ha affermato Papa Francesco - ma, padre, in questo mondo corrotto, come si fa a occuparsi di politica? Beh, certo, può capitare di sporcarsi le mani, di sporcarsi il cuore. Non deve, ma può succedere. E allora? Ti confessi, chiedi perdono e vai avanti. Non restare al balcone a dire: non è possibile. Se hai questa vocazione, allora fallo, per il bene di tutti ". 
"Tanti giovani in Italia, dai 25 anni in giù, non lavorano - ha continuato il Papa - senza lavoro non c'è dignità. È la cultura dello scarto, lo comanda il Dio denaro. E allora chi deve cambiare queste cose? La politica. Per questo il cattolico deve entrare in politica". Lunghi scrosci d'applausi hanno sottolineato i discorsi del Papa che ha parlato a braccio un'ora intera, con battute di spirito e argomenti seri e dolorosi sui carcerati, gli ammalati, i bambini e gli emigrati. Una giornata che dal palco ha visto anche la testimonianza del procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti, in qualità di ex studente dell'istituto Pontano di Napoli, presente con una folta delegazione di studenti di medie e superiori accompagnati dalle famiglie.