I Carabinieri del Noe di Napoli e del Gruppo di Torre Annunziata hanno concluso le attività di verifica degli opifici industriali attivi nell'ambito del polo nautico "ex area Aprea Mare" di Torre Annunziata e gestito dalla società "Condominio Marina di Torre Annunziata", al cui interno insistono aziende operanti nel settore dell'alaggio, rimessaggio e manutenzione natanti. I militari hanno accertato che l'impianto di depurazione per le acque nere, di dilavamento e meteoriche a servizio dell'intero polo nautico presentava gravi malfunzionamenti che ne avevano compromesso il funzionamento, tanto che i rifiuti liquidi, accumulati all'interno di una vasca di accumulo, tramite un sistema di bypass e pompe sommerse venivano sversati direttamente sul nudo terreno.

È stato quindi sottoposto a sequestro sia l'impianto di depurazione che il bypass. Nei giorni successivi i Carabinieri del Noe hanno dato inizio ad una serie di controlli a tappeto su tutti gli opifici presenti all'interno del polo nautico, allo scopo di verificare la regolarità e il rispetto della normativa ambientale a tutela delle matrici suolo, acqua e aria. Al termine dell'attività i militari dell'Arma hanno denunciato in stato di libertà alla Procura di Torre Annunziata una persona per scarico di acque reflue sul suolo in assenza di autorizzazione, 2 persone per gestione illecita di rifiuti, con contestuale sequestro di 2 aree dove erano illecitamente stoccati rifiuti speciali pericolosi e non, 4 persone per emissioni in atmosfera non autorizzate.

Alcuni opifici, allo scopo di sottrarsi ai controlli, avevano sospeso temporaneamente la propria attività. I responsabili sono stati comunque rintracciati e denunciati all'autorità giudiziaria per le mancanze poi contestate dagli investigatori al termine dei controlli. Su delega della Procura torrese sono in corso le verifiche necessarie finalizzate ad accertare il livello di contaminazione del suolo dove venivano scaricati i rifiuti liquidi e a classificare i rifiuti abbandonati per il successivo corretto smaltimento, a spese degli indagati