NAPOLI. Tra concerti, spettacoli teatrali ed eventi dei sindacati, Napoli si riempie per il ponte del 1° maggio. Una giornata dedicata alla Festa del Lavoro ma, grazie anche alle migliorate condizioni climatiche, anche all’arte e alla scoperta di antichi luoghi dimenticati. È così che grazie all’accordo tra Comune di Napoli e la Curia la programmazione culturale raggiungerà anche le periferie. Oltre venti i luoghi da visitare in città, aperti tra il centro antico, Secondigliano, Chiaiano e il Vomero alto, tra cui la Parrocchia di Santa Maria della Rotonda a via Pietro Castellino; la Parrocchia di Nostra Signora del Sacro Cuore, in via Scala; quella dell’Addolorata alla Pigna; dei Santi Antonio di Padova e Annibale Maria al viale dei Pini; di Santa Croce ad Orsolone; di San Rocco; di Santa Teresa di Gesù Bambino; Parrocchia della Santissima Trinità al corso Malta; dell’Immacolata Concezione a piazza Di Vittorio.

Nel frattempo il Comune conferma il piano messo a punto per contenere l’enorme massa di turisti, come le nuove frequenze dei treni della Linea 1, gli infopoint ed i bagni pubblici presso il Teatro di San Carlo e in alcune aree del centro; una presenza più forte della polizia locale nelle strade dello shopping e del centro antico. «È un tipo di turismo diverso dai precedenti, c’è molta prossimità, e le buone condizioni atmosferiche porteranno un maggiore esodo verso il mare. Ma in città è sempre sold out», commenta Agostino Ingenito, presidente Abbac. E sul ticket d’ingresso adottato a Venezia, dice: «Siamo contrari, ma chiediamo all’amministrazione di compiere azioni più strutturali per la gestione dei flussi e con un passo più spedito nell’organizzazione turistica, con una taskforce e una cabina di regia che sia in grado di migliorare l’organizzazione dei flussi. Così come auspichiamo che l’ente valuti di comprendere la realizzazione di quei due centri di accoglienza turistica finanziati dal Ministero e non ancora realizzati».

A confermare comunque il sold out del 1° maggio è anche Gennaro Varriale (Fresco in via Partenope). «Almeno sul Lungomare non si registra la solita gente che affolla le pizzerie di via Toledo per gustare la pizza senza occupare un tavolo. È un tipo di clientela più attenta alla cucina partenopea, che mangia anche solo una pietanza tipica prima di “scappare” verso i luoghi più visitati della città. È uno dei weekend che attendevamo e che sarà un nuovo test di prova in attesa dei concerti al Maradona e della tappa del Giro d’Italia che il 12 maggio vedrà la volata finale sul Lungomare».