Racket a Pozzuoli, arrestati gli esattori del clan
di Redazione
Mar 03 Dicembre 2019 12:30
POZZUOLI. Tre presunti estorsori arrestati i due diverse operazioni a Pozzuoli. I Carabinieri del nucleo investigativo di Napoli e della compagnia di Pozzuoli hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Napoli nell'ambito di indagini coordinate dalla Dda partenopea, nei confronti di Fabio Cerrone, 34 anni ed Enrico Gennaro Iovine, 29 anni, considerati gravemente indiziati, a vario titolo, di tentata estorsione. Agli indagati è contestata una prima richiesta estorsiva nei confronti del titolare di un box frutta all'interno del mercato ortofrutticolo di Pozzuoli per il recupero credito della somma di 100mila euro e la contestuale richiesta di "pizzo" per il sostentamento degli affiliati detenuti in carcere di ulteriori 5mila euro. Il secondo episodio contestato riguarda la richiesta di un'imprecisata somma di denaro avanzata nei confronti dei dipendenti del Comune di Pozzuoli con funzioni di vigilanza nel mercato ortofrutticolo. La ricostruzione dei fatti rientra nelle indagini avviate in seguito alla disarticolazione del clan camorristico Beneduce-Longobardi, falcidiato nel giugno 2010 dall'arresto di oltre 100 tra esponenti di spicco e affiliati e decapitato definitivamente nel maggio 2018 con l'arresto del capoclan.
Racket al mercato ortofrutticolo di Pozzuoli, due arresti
LA SECONDA INCHIESTA. Avevano rivolto una richiesta estorsiva al titolare di una sala giochi di Pozzuoli definendola “regalo di Pasqua" per il clan. Ma l'imprenditore ha denunciato, permettendo ai Carabinieri della compagnia di Pozzuoli, coordinati dalla Dda di Napoli, di avviare indagini culminate oggi nell'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Napoli, nei confronti di Marco Izzo, 31enne, ritenuto contiguo al clan camorristico Longobardi-Beneduce, attivo nell'area flegrea, arrestato in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare per tentata estorsione commessa con l'aggravante delle finalità mafiose. Le indagini, svolte nell'immediatezza della denuncia sporta nel mese di aprile 2019 dal titolare della sala giochi, hanno permesso di riscontrare la presenza di soggetti ritenuti legati ad ambienti vicini ad organizzazioni criminali operanti nel comune di Pozzuoli, più precisamente al clan Longobardi-Beneduce. Grazie all'intimidazione derivante dall'influenza che il clan esercita in zona, avevano rivolto all'imprenditore una richiesta estorsiva definendola “regalo di Pasqua". Il 31enne è stato portato al carcere napoletano di Poggioreale.
IL SINDACO. «Il mio plauso ai Carabinieri e alla Direzione distrettuale antimafia per gli arresti di questa mattina. La mia vicinanza e sostegno assoluto agli imprenditori che hanno avuto il coraggio di denunciare». Lo dichiara il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia commentando gli arresti per estorsione eseguiti questa mattina nell'ambito di due inchieste parallele. «La camorra - aggiunge Figliolia - tenta nuovamente di mettere le sue mani sui sacrifici di chi lavora onestamente, nel pubblico e nel privato. Un plauso alla dirigenza comunale che ha raccolto quanto stava accadendo all'interno del mercato, ai danni anche dei dipendenti, e ha denunciato l'accaduto. Saremo sempre dalla parte di chi sceglie la legalità, perché non ci siano più vittime di un sistema malato e viscido. La sinergia tra i punti di ascolto territoriali e le forze dell'ordine continua per debellare ogni male simile. La camorra non appartiene a questa terra e deve stare lontana da una comunità che quotidianamente lotta con sacrificio per costruire un futuro dignitoso per tutti», conclude Figliolia.
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