Funerali di Stato dell'ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio, e del carabiniere Vittorio Iacovacci, morti in un attacco armato lo scorso 22 febbraio,

Terminati i funerali di Stato dell'ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio, e del carabiniere Vittorio Iacovacci, morti in un attacco armato nella Repubblica democratica del Congo, lo scorso 22 febbraio.

Le esequie sono state celebrate dal vicario del Papa per la Diocesi di Roma, cardinale Angelo De Donatis.

Le due bare, avvolte dal tricolore, sono uscite dalla basilica di Santa Maria degli Angeli, portate a spalla dai carabinieri del XIII reggimento. Ad accompagnare i feretri, le famiglie dell’ambasciatore e del carabiniere.

Poi, tra gli applausi dei presenti, i carri funebri hanno lasciato la piazza per dirigersi rispettivamente a Limbiate e Sonnino, luoghi di origine di Attanasio e Iacovacci.

A dare l'ultimo saluto, prima che il corteo funebre partisse, i familiari delle due vittime, i congiunti di Attanasio, la moglie Zakia e le bambine, con il padre e la madre dell'ambasciatore, e la promessa sposa,

Domenica, vicina al carro funebre di Vittorio Iacovacci.

Per esprimere la loro vicinanza si sono avvicinate le autorità, a partire dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi, dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini a quello degli Esteri, Luigi Di Maio.

Nel frattempo ai bordi della Fontana dell'Esedra, al centro della piazza, una folla di gente comune.

"Sono fidanzata con un carabiniere ora in missione in Iraq e amico di Vittorio Iacovacci, con il quale avevano condiviso un’esperienza di lavoro a Livorno. Anche io sono un ex militare e oggi sono qui per onorare la nostra bandiera e in nostri caduti che hanno pagato il prezzo più alto".

Lo dice all’Adnkronos Alessandra, 21 anni, che in piazza della Repubblica stringe il tricolore. Il suo fidanzato ha quattro anni in meno del collega e amico Vittorio, ucciso in Congo insieme all’ambasciatore italiano.

"Come dice la canzone della Folgore - spiega Alessandra - sono ora là, in quell’angolo di cielo dove ci sono i santi i martiri e gli eroi". Parla con voce tremante: "E dura essere qui - dice - ma mi rende orgogliosa per quello che i nostri concittadini e militari fanno ogni giorno nel mondo".