NAPOLI. Rapinata insieme alla figlia a Posillipo, una vedova 70enne è caduta battendo la testa ed è morta durante la notte successiva probabilmente in conseguenza dell’aggressione. La professoressa in pensione Anna Malangone, vedova dello skipper Beppe Panada tragicamente scomparso al largo delle coste irlandese nel 1986, si è sentita male a casa e ogni soccorso si è rivelato inutile. Mentre invece (comunque a parziale consolazione rispetto a una persona deceduta per un reato) la polizia ha a tempo di record identificato e fermato il presunto responsabile, ora in carcere in attesa della convalida (o meno) del provvedimento disposto dalla procura su indagini dei Falchi della Squadra mobile della questura e della squadra giudiziaria del commissariato Posillipo, che hanno fatto scattare una serie di accertamenti decisivi per la risoluzione del caso, tra cui la visione delle immagini di una telecamera privata. Il “sospetto” è accusato di rapina, ma la sua posizione potrebbe aggravarsi con la contestazione di omicidio. Intorno a mezzogiorno dell’altro giovedì (notizia non diffusa pur essendo un grave caso di cronaca secondo una prassi recente delle fonti inquirenti, che attendono l’esito della convalida del fermo per l’eventuale comunicazione dell’evento nonostante il principio costituzionale sul diritto all’informazione) Anna Malangoni si trovava in porta Posillipo (tra via Manzoni e via Stazio) con la figlia per fare la spesa quando le due donne sono state sorprese alle spalle da uno scippatore solitario che ha strappato a entrambe la borsa portata a tracolla.

Un’azione fulminea che ha provocato la caduta dell’anziana professoressa, che ha battuto la testa. La figlia, angosciata ma lucida, ha chiamato subito il 118 e poco dopo l’ex insegnante di educazione fisica è stata accuratamente visitata al pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli. Sembrava essersi ripresa senza conseguenze di traumi cranici e così è tornata casa, accusando poi un malore durante la notte talmente grave da rendere vano ogni soccorso. L’autopsia, disposta dal pm di turno, dovrebbe svolgersi oggi e chiarire la precisa causa del decesso, non potendosi escludere per ora l’ipotesi di un infarto. Ecco perché il fermato è accusato in prima battuta soltanto di rapina.

La tragedia ha colpito una persona che ne aveva già vissuta una. Quando aveva 35 anni il marito velista Giuseppe Panada detto “Beppe” partecipava alla regata “Twostar” quando una tempesta capovolse il “Berlucchi”, uno sloop di 18 metri, rovesciandosi perse la chiglia lasciando nelle acque gelide dell’oceano i due skipper.Era il 15 giugno 1986 e solo il 16 novembre dello stesso anno fu recuperato il relitto. Ci furono polemiche con gli organizzatori e i familiari delle vittime si batterono a lungo per cancellare ogni dubbio sulle cause dell’evento luttuoso, ma nulla sul naufragio venne fuori per addebitare responsabilità a qualcuno. Il mare non ha mai restituito i corpi e Anna Malangoni non ha mai avuto un luogo fisico su cui piangere il marito.