«Sospendete i licenziamenti. Lo chiedo, in nome di Dio Misericordioso, al Governo e alla Dirigenza della Whirpool, alla vigilia dell'incontro convocato dal Ministero del Lavoro per il 16 settembre». È l'appello lanciato dall'arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia.

«Circa quattrocento famiglie - scrive Battaglia - stanno vivendo un grave dramma, nella incertezza del presente e del futuro dello stabilimento di Napoli e, quindi, del posto di lavoro e del reddito conseguente. Sto seguendo personalmente questa triste e preoccupante vicenda e ho avuto modo di avere contezza dell'ansia febbrile che stanno soffrendo le maestranze e le loro famiglie, sulle quali pendono minacciosamente la spada della sospensione dell'attività lavorativa, della chiusura dello stabilimento napoletano e del licenziamento. Non è pensabile né giustificabile che venga cancellata, come con un getto di spugna, una realtà industriale apprezzata per la qualità dei prodotti e per niente passiva».

Don Mimmo Battaglia ribadisce che «Napoli, l'area metropolitana, la Campania e il Sud, che già sono in uno stato di perenne precarietà occupazionale, non possono subire l'accentuazione e l'aggravamento dei livelli di disoccupazione, con la lievitazione dell'indice di povertà e l'emigrazione di intelligenze, professionalità e risorse giovanili. Si è ancora in tempo per salvare tutto e tutti, ma è necessario che le parti recuperino un momento di necessaria serenità e analisi. Faccio appello, pertanto, con cuore di pastore e di padre, al presidente Draghi, al ministro del Lavoro, al ministro per il Mezzogiorno, alle forze imprenditoriali e sindacali, alla Whirpool perché in maniera unitaria trovino una giusta intesa e una opportuna soluzione. Confido molto nella saggezza di tutte le parti», conclude Battaglia.