NAPOLI. Il Consiglio comunale di Napoli ha respinto la mozione di sfiducia al sindaco Luigi de Magistris con 22 voti contrari e 14 voti favorevoli. Il primo cittadino non ha partecipato al voto. Per far passare la mozione di sfiducia era necessaria - come ricordato dal presidente dell'assemblea, Alessandro Fucito - la maggioranza assoluta e quindi 21 consiglieri.

Oggi le forze di opposizione hanno attaccato su tutti i fronti il sindaco, in occasione dell'illustrazione delle motivazioni della mozione di sfiducia che ha visto l'unità di tutte le forze di minoranza. Ad aprire il dibattito per illustrare le motivazioni è stato il consigliere della Lega, Vincenzo Moretto. «Lei non ha ottemperato quasi a nulla dei compiti che la legge le demanda» ha spiegato. «In questi anni - ha proseguito il consigliere del M5s, Matteo Brambilla - abbiamo cercato di portare soluzioni ma non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire. La città sprofonda e non solo in senso lato senza che venga fornita alcuna risposta ai cittadini. Lei - ha detto il consigliere rivolgendosi direttamente al sindaco - potrà continuare a cambiare i nomi della sua Giunta ma la sostanza non cambierà. La sua esperienza di rivoluzione arancione è finita». Secondo il consigliere de La Città, Roberta Giova, l'amministrazione «dovrebbe avere l'umiltà di chiedere scusa per il fallimento. A lei è mancata l'umiltà di mettersi in ascolto della città che si è stancata di subire gli effetti di un'azione politica disastrosa». Il consigliere di Fdi, Marco Nonno, ha espresso l'auspicio che «al termine di questa seconda esperienza nel sindaco nasca quel profondo rispetto per le istituzioni che non ha dimostrato di avere in diverse occasioni e anche qui in aula quando alle nostra critiche risponde in modo sprezzante ferendo non noi ma le istituzioni». Dal Pd è stata avanzata la richiesta di «un atto di coraggio per il bene della città. Fai un passo indietro - ha chiesto Aniello Esposito, capogruppo Pd - e dai la possibilità a qualcun altro di amministrare la città». 

Nel corso della sua replica al dibattito sulla mozione di sfiducia, il sindaco ha ammesso che c'è una situazione complicata, ma la maggioranza c'è e «la cosa non era scontata. Oggi devo dire grazie alle opposizioni. Mi hanno dato una forte carica nelle motivazioni» e «arriverò a fine mandato per fare di più anche grazie ai vostri consigli». «Non consento a nessuno di dirmi che sono attaccato alla poltrona. Se così fosse mi sarei candidato alle Politiche, alle Europee o alle Regionali. Vorrei ricordare che ho rinunciato alla poltrona a tempo indeterminato nella magistratura da cui mi sono dimesso rinunciando allo stipendio e alla pensione», ha poi rimarcato l'ex pm riferendosi all'intervento di Mara Carfagna. «Io rispetto e stimo Carfagna - ha aggiunto - che ricordo ha due poltrone e qui in Consiglio non viene quasi mai».