Avvio esplosivo per il tanto atteso duello tv a “Porta a Porta" tra Matteo Renzi e Matteo Salvini. Il confronto inizia subito senza esclusioni di colpi. I due leader non si lesinano attacchi ma c'è spazio anche alle battute. «Sono 13 anni che due leader non si confrontano qui, furono Prodi e Berlusconi» dice Bruno Vespa introducendo i suoi ospiti. «Vi ringrazio per la vostra presenza». E sono subito scintille.

«Renzi in maniera geniale si è inventato un governo sotto il fungo - dice Salvini - Il governo è nato per non fare votare gli italiani, dopo le europee era tutto un no, continuo. No addirittura alle olimpiadi». La crisi? «Il colpo di sole del Papeete che ha preso il collega Salvini è evidente che lo fa rosicare ancora - attacca Renzi - Non è mai accaduto che ci fosse una crisi in questo modo. Salvini dice “non vi vogliono far votare": quando si vota lo decide la Costituzione non il menu di un beach club a Milano Marittima».

RENZI. Il leader di Italia Viva ricostruisce quanto accaduto da agosto ad oggi. «Salvini ha fatto una cosa senza capo né coda. Voleva portare il Paese al voto, ci ha spiegato che dovevamo alzare le terga e andare in Parlamento. Ci siamo andati e lo abbiamo messo in minoranza» scandisce Renzi, che spiega: «Io non volevo fare l'accordo con 5 stelle ma siccome che c’era di mezzo l'interesse del Paese, allora lo abbiamo fatto. Per tre motivi: il primo abbassare lo spread, secondo non aumentare l'Iva e terzo per tornare protagonisti in Europa. Non si fa la guerra a Francia e Germania per un like in più».

In breve arriva l'affondo all'ex ministro dell'Interno: «Io mai mi permetterei di giudicare le ferie di Salvini. Avrebbe fatto migliore figura se a fine luglio quando era in ferie a Milano Marittima non si fosse messo in missione al Senato...». Parole che provocano la reazione del leader del Carroccio che cerca di ribattere. «Lei non conosce la buona educazione, perché io l'ho fatta parlare senza interrompere», ribatte Renzi.

SALVINI. Salvini rivendica i risultati ottenuti e rimarca la distanza con l'interlocutore: «Io adoro i comuni, le sagre, è vero, ma o gli italiani sono cretini, visto che mangio come un bufalo, non vado alle riunioni europee, oppure qualcosa di buono si è fatto, se lui ha il 4% e io il 33%».

Poi, riferendosi al governo giallorosso: «Possiamo fare qualcosa di utile insieme? Sì, se presentano cose utili io le voto, ma la tassa sui pannolini, sulle merendine...».