ROMA. "Di fronte ad un'epurazione di fatto della quale non posso non prendere atto, ancorchè con il rammarico di separarmi da colleghi integerrimi, per fugare qualsiasi dubbio formalizzo in questa sede la decisione di aderire al Gruppo Misto". Lo ha annunciato in Aula il senatore del Movimento Cinquestelle Luigi Di Marzio, difendendo la scelta di aver firmato il referendum sulla legge costituzionale che riduce il numero dei parlamentari. Al termine di un lungo j'accuse, il senatore Luigi Di Marzio ha annunciato in Aula la decisione di lasciare il Gruppo M5S. Una scelta motivata con gli attacchi ricevuti dopo la decisione di sottoscrivere la richiesta di referendum confermativo della legge costituzionale sulla riduzione del numero parlamentari. Una norma, ha spiegato l'ormai ex esponente Cinquestelle, votata "solo per disciplina, pur condividendo non soltanto le perplessità al riguardo manifestate da studiosi della materia, ma anche le critiche di quanti hanno argomentato che l'obiettivo del risparmio, invocato a sua giustificazione, avrebbe potuto ottenersi con procedura incomparabilmente più snella e senza dover incidere sul dettato costituzionale, operando cioè una semplice decurtazione degli emolumenti dei parlamentari, ma mantenendone invariato il numero, piuttosto che dimezzarne il numero a retribuzione invariata". Tra l'altro, afferma Di Marzio con un inciso, "si sarebbe anche posto fine alle cicliche polemiche, concernenti le cosiddette restituzioni effettuate dai portavoce del Movimento che, del tutto casualmente, nelle ultime settimane hanno visto anche me, infondatamente additato, contrariamente al vero, quale responsabile di non aver effettuato alcun versamento da oltre un anno".