NAPOLI. Parlano di «una scelta infausta» e di «espressione di quel partito mediatico-giudiziario che ha promosso e sostenuto sin dagli esordi politici Luigi de Magistris (il quale infatti oggi la rivendica con forza) e perciò non può essere condivisa in alcun modo da chi, fuori e dentro la sinistra, si dichiara riformista e liberale».