ROMA. «Ci sono margini per fare un buon lavoro prima della pausa estiva». Lo ha detto il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi arrivando in commissione Affari costituzionali del Senato per l'avvio dell'iter del ddl sulle riforme costituzionali. Alla domanda se sia confermato l'orientamento perché il referendum confermativo si tenga nel giugno 2016, il ministro ha replicato che il referendum nel 2016 «rimane l'obiettivo politico». Un appuntamento, quello del referendum, che lo stesso matteo Renzi ha oggi ribadito da Ginevra, parlando ai giovani del Cern, servirà «per capire che riforme piacciono o no ai cittadini». «La speranza è che ci sia la capacità di costruire consenso attorno al testo», spiega la presidente della commissione Affari costituzionali del Senato Anna Finocchiaro, al termine della seduta che ha avviato l'iter delle riforme. Finocchiaro ha spiegato che «se troviamo un consenso ampio su un testo, l'esame si può esaurire in due o tre settimane: ci vuole molto rispetto verso il dibattito ed è importante rendere il meno strumentale possibile questo terreno". Domani in ufficio di presidenza verrà fissato il calendario, anche con audizioni mirate sugli aspetti specifici all'esame di palazzo Madama dopo le modifiche operate dalla Camera. Sarà difficile nominare uno o più relatori? «Ho visto cose più complicate della scelta di un relatore» ha concluso Finocchiaro.

«Non deduco dal passaggio dedicato da Anna Finocchiaro alla questione che ci sta a cuore, il Senato elettivo, alcun elemento per una valutazione» nuova sul ddl riforme, dice dopo aver ascoltato la relazione 'tecnica' della presidente il senatore Miguel Gotor, della minoranza Pd. Si attendono le decisioni dell'ufficio di presidenza con il calendario dei lavori e i tempi per il dibattito, ma in ogni caso, Gotor auspica che ci sia tempo per gli approfondimenti del caso: «La gatta frettolosa fa i gattini ciechi...», avverte.

«Come sapete i lavori delle commissioni sono aperti alla partecipazione di tutti i senatori. Non c'è nulla di strano...», ha detto il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano ai cronisti che notavano la sua partecipazione, essendo componente della commissione Esteri, ai lavori della commissione Affari costituzionali sul ddl riforme.

«Sulle riforme, più la maggioranza è larga meglio è», fa sapere il senatore Gaetano Quagliariello, coordinatore Ncd, al termine dei lavori.