TORRE DEL GRECO. "Ho parlato di omicidio di Stato perché mio figlio non è morto, è stato ucciso, perché lo Stato non ha tutelato i suoi cittadini". Queste le parole di Roberto Battiloro, padre di Giovanni, uno dei quattro giovani di Torre del Greco morti nel crollo di Ponte Morandi a Genova lo scorso 14 agosto di cui sono in corso i funerali. Il padre di Giovanni promette di dare battaglia perché sia fatta giustizia per le vittime del crollo: "Oggi piangiamo i nostri cari - ha detto - ma da domani dobbiamo trovare la forza tutti insieme, con tutti quelli che mi aiuteranno, per cercare di far sì che queste tragedie non accadano più". Le salme di Giovanni Battiloro, Matteo Bertonati, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione hanno varcato la soglia della basilica alle 13 e sono state accolte da un lunghissimo applauso, tanto dolore e molte lacrime. La camera ardente è iniziata alle 13,30. A Torre del Greco, dove è stato proclamato il lutto cittadino. "Siamo riuniti in questa chiesa per pregare per i nostri fratelli morti per la tanta incuria che si è manifestata in questo drammatico evento", ha detto il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, presiedendo nella Basilica di Santa Croce a Torre del Greco i funerali dei quattro giovani torresi.