Alessandro Gassmann annuncia felice su Instagram: «Ho finito il mio film, l’ho visto, ed è il film. La felicità è anche questo. “Il silenzio grande” grazie a tutti ed ora, vediamo l’effetto che fa». Ancora una pellicola portata a termine in tempi di pandemia e sembra proprio che il settore cinema sia l’unico che è riuscito a sopravvivere nonostante le difficoltà legate alle norme di sicurezza imposte dal Covid. “

Il silenzio grande”, che segna il ritorno alla regia di Alessandro Gassmann, è tratto dall’omonima pièce teatrale di Maurizio de Giovanni, che firma anche la sceneggiatura insieme ad Andrea Ozza e a Gassmann. Si tratta di una pellicola prodotta da “Paco Cinematografica” di Isabella Cocuzza e Arturo Paglia in collaborazione con “Amazon Prime Video”, in co-produzione con la polacca “Agresywna Banda”, oltre al contributo della Regione Campania e alla collaborazione di Film Commission Regione Campania.

«Con Maurizio de Giovanni ho una collaborazione ormai lunga - dichiara Gassmann - ho sempre pensato che l’opera teatrale di de Giovanni rivelasse forti radici e potenzialità cinematografiche. L’abbiamo prima sperimentata a teatro, dove ci ha regalato emozioni indimenticabili, ed ora, finalmente, diventa il mio terzo lungometraggio da regista. In questo film parliamo di famiglia, di cambiamenti inevitabili, del tempo che passa, e lo facciamo alla metà degli anni Sessanta a Napoli, a Posillipo, con una famiglia che dovrà affrontare una vita diversa da quella agiata vissuta fino a quel momento. “Il silenzio grande” è un film di luci ed ombre, di silenzi e di esplosioni di parole, di risate, angosce, dove tutti parlano e nessuno veramente ascolta».

Villa Primic, un tempo lussuosa dimora, ora scricchiolante magione che sembra uscita da un racconto di fantasmi, è stata messa in vendita. Una decisione dolorosa, presa dalla signora Primic, Rose, e condivisa a dai due eredi della fortuna dilapidata della famiglia, Massimiliano e Adele: l’unico che non è affatto contento è il capofamiglia, Valerio, che scoprirà di non aver mai davvero conosciuto i suoi cari e, forse, nemmeno sé stesso, fino a raggiungere l’amara consapevolezza che vivere non significa essere vivi. Ad interpretare i protagonisti: Massimiliano Gallo, Margherita Buy e Marina Confalone, affiancati dalle giovani stelle nascenti Antonia Fotaras (“Il nome della rosa”) ed Emanuele Linfatti (“L’ombra del figlio”).