NAPOLI. L’Associazione Culturale Officinae Efesti con il progetto “La Grande Bellezza” si è aggiudicata il premio “Patrimoni Viventi” indetto dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali e destinato ad associazioni, enti ed istituzioni di tutto il territorio nazionale. Napoli si conferma ancora una volta laboratorio di sperimentazione nei processi di innovazione culturale: oltre ai principali attrattori e all’eccellente lavoro di valorizzazione ad opera delle istituzioni culturali, emerge una fitta rete di organizzazioni del privato sociale partenopeo che, coniugando capacità innovative e manageriali, danno vita ad interventi di valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale. La Commissione, costituita da cinque componenti di cui due stranieri, ha valutato le candidature secondo cinque criteri: impatto territoriale, rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile, innovatività dell’intervento, coinvolgimento degli stakeholder e della comunità locale, economicità dell’intervento di valorizzazione. Officinae Efesti trasforma il concetto di patrimonio culturale, oltrepassando la nozione di bene tangibile, avvalorando le tradizioni e i sentimenti collettivi. Il progetto “La Grande Bellezza”, svincolandosi dalle logiche promozionali e commerciali, assume il carattere etico di un nuovo modo di fare cultura e cittadinanza, elaborando il degrado e rifunzionalizzando il patrimonio, le identità e le singolarità locali che vengono tramutate in esperienze. Questo approccio è in linea con la Conferenza di Faro e l’accezione di eredità culturali in essa contenuta, recentemente ratificata dal Senato della Repubblica. «Siamo onorati di ricevere questo prestigioso riconoscimento e ringraziamo tutti i collaboratori e i compagni di viaggio che hanno scelto di scommettere ed investire con noi in un progetto visionario e coraggioso», commenta Agostino Riitano, fondatore di Officinae Efesti e project manager supervisor di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura. «Operiamo da più di 15 anni, a Napoli e in tutto il territorio nazionale, sperimentando nuovi modelli di produzione culturale per dare risposte concrete e non convenzionali ai bisogni delle comunità con cui lavoriamo; nell’ultimo decennio il Sud è stato capace di dar vita ad interventi di valorizzazione innovativi e di grande spessore, individuando le potenzialità insite nelle alleanze pubblico-privato, in particolare nelle aree periferiche e fragili dei grandi centri urbani, generando rilevanti impatti mediante una virtuosa gestione degli esigui fondi pubblici».