NAPOLI. Festeggia oggi, 25 maggio 2020, i suoi “primi” 80 anni Peppino Gagliardi (nella foto), celebre cantante e pianista partenopeo che conobbe il successo nel 1963 grazie al brano “T'amo e t'amerò”: da successo locale, divenne improvvisamente un successo regionale e poi nazionale, senza alcuna spinta di majors discografiche, ma solo grazie al “passa parola” e all'interessamento dei giovani verso una ritmica d'impatto e un'interpretazione istintiva, ma allo stesso tempo reale e sincera del cantante, coautore anche del brano (anche se firmato dal solo Gaetano Amendola). L'incisione originale vedeva alla batteria un giovane Gianni Averardi, in futuro fondatore e strumentista de Il Giardino dei Semplici. Una cover fuori dall'Italia fu realizzata da Shahram Shabpareh chiamata “Tamo tamero". Nel periodo dal 1965 al 1968 partecipò per tre volte al Festival di Sanremo: nel 1965 con "Ti credo" (anche in veste di autore), in abbinamento con Timi Yuro, nel 1966 con "Se tu non fossi qui", con Pat Boone (la canzone, scritta dal maestro Carlo Alberto Rossi, verrà reincisa anche da Mina) e nel 1968, dopo aver cambiato casa discografica ed essere passato alla Det, con "Che vale per me", con Eartha Kitt (anche questo brano è stato scritto da Carlo Alberto Rossi). Altro strepitoso suo successo fu la canzone “Settembre” (1970), che, oltre a classificarsi seconda all'importante manifestazione “Un Disco per l'Estate”, fu campione di vendite. A consolidare l'importante posizione assunta dal musicista napoletano nel panorama nazionale sono i successivi successi “Gocce di mare”, “Ti amo così”, “Sempre sempre” nel (1971), quest'ultima ancora seconda alla manifestazione “Un Disco per l'Estate”, “Come le viole” (con cui ritorna al Festival di Sanremo nel 1972, classificandosi al secondo posto e soprattutto vendendo moltissime copie) e “Come un ragazzino” (favorita alla vigilia ma solo seconda a Sanremo nel 1973). Trovò nell'etichetta indipendente “King”, di proprietà di Aurelio Fierro, la piena libertà musicale.