Venezia chiama, Napoli risponde. “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino e  “Qui rido io” di Mario Martone saranno i film “partenopei” in concorso alla 78esima Mostra Internazionale del Cinema che si terrà dal 1 all’11 settembre. Per Sorrentino, regista già premio Oscar con “La grande bellezza” nel 2014, sarà un debutto in concorso, e tornerà in Laguna esattamente 20 anni dopo il suo film d’esordio “L’uomo in più” che fu ospitato nella sezione ''Cinema del presente''. Oggi come allora il direttore artistico è Alberto Barbera. Habitué della gara, Martone tra il 2014 e il 2019 ha già portato in concorso ben tre film: “Il giovane favoloso”, “Capri-Revolution” e “Il Sindaco del Rione Sanità”.

Completano il pokerissimo di film italiani nella selezione ufficiale “Il buco” di Michelangelo Frammartino, “Freaks Out” di Gabriele Mainetti e “America Latina” dei fratelli Fabio e Damiano D'Innocenzo. Qualcosa che non accadeva dal 1984, quando sotto la direzione di Gian Luigi Rondi furono selezionati “La neve nel bicchiere” di Florestano Vancini, “Uno scandalo perbene”  di Pasquale Festa Campanile, “Il futuro è donna” di Marco Ferreri, “Ybris” di Gavino Ledda e “Claretta” di Pasquale Squitieri.

In totale i film che si contenderanno il Leone d’Oro sono 21, 5 di questi diretti da donne: Jane Campion con “The Power of the Dog”, Ana Lily Amirpour con “Mona Lisa and the Blood Moon”, Audrey Diwan con “L'évènement”, poi Maggie Gyllenhaal con l'opera prima “The Lost Daughter” e la regista russa Natasha Merkulova che codirige con Aleksey Chupov “Captain Volkonogov Escaped”. Tra i più attesi “Spencer” di Pablo Larraín, “The Card Counter” di Paul Schrader “Un autre monde” di Stéphane Brizé e “Competencia Oficial” di Gastón Duprat e Mariano Cohn, oltre al già annunciato film d'apertura “Madres Paralelas” di Pedro Almodóvar.

Fuori Concorso troviamo, oltre ai già annunciati “Dune” di Denis Villeneuve (con un cast di superstar Timothée Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Josh Brolin, Stellan Skarsgård, Zendaya, Charlotte Rampling, Jason Momoa, Javier Bardem) e “Halloween Kills” di David Gordon Green con Jamie Lee Curtis (che riceverà anche il Leone d'Oro alla carriera quest'anno), il nuovo kolossal in costume di Ridley Scott, “The Last Duel” con interpretato da Matt Damon, Adam Driver e Ben Affleck, “List Night in Soho” di Edgar Wright, e gli italiani “Il bambino nascosto” di Roberto Andò (film di chiusura del Festival) e “Ariaferma” di Leonardo Di Costanzo, entrambi con protagonista Silvio Orlando.

«L'anno scorso siamo partiti sapendo poco e niente, riuscendo a fare la Mostra in presenza, in collaborazione con tutte le autorità preposte abbiamo approntato un protocollo che ha funzionato», ha esordito il il Presidente della Biennale Roberto Cicutto che prosegue: «Quest'anno speravamo in qualcosa di più rilassato, ma al momento non è così. Le restrizioni restano le stesse: tra una capienza di circa 8mila posti siamo di nuovo a 4mila, tutte le norme sono identiche allo scorso anno, quindi controlli agli accessi, prenotazione e assegnazione del posto in sala. Vediamo se cambierà qualcosa, anche grazie al Green Pass, ma per ora è così».

«Sono assolutamente ottimista sullo stato di salute del cinema in generale, nonostante le difficoltà oggettive dell'industria, per ovvi motivi. I film sono tanti, che arrivano da tutto il mondo, 59 i paesi presenti, con la Cina forse meno presente del solito con due film, più uno taiwanese», ha sottolineato direttore della Mostra Alberto Barbera. «Un segnale incoraggiante per tutti, che molti attendevano», conclude Barbera riferendosi al ritorno delle grandi major come Warner Bros., Universal e Disney, che porteranno al Lido le grandi star si Hollywood.

Moltissimi i titoli, tra film, documentari e cortometraggi, sono coprodotti da Rai Cinema. «Un’edizione ricchissima di cinema italiano che testimonia la voglia di esserci e di mostrarsi di tutto il sistema cinema - dall’industria, agli autori, e tutta la filiera dei protagonisti - dopo i mesi di sofferenza che ognuno di noi spera ora di lasciarsi definitivamente alle spalle» così Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema che conclude: “Ci auguriamo che la selezione di film presente quest’anno, anche grazie alla grande varietà e diversità di genere e autori, possa essere utile a ricostruire il rapporto di fiducia con il pubblico, che le opere presentate al festival incoraggino gli spettatori a tornare in sala, con tranquillità e rinnovata curiosità. Nel Concorso ufficiale della Mostra, presentiamo quattro opere molto diverse tra loro per stile e registro narrativo».

Tra le prime curiosità emerse c’è il record degli attori Toni Servillo e Oscar Isaac, che collezionano ben tre presenze ciascuno nel cartellone. Servillo è protagonista due volte in concorso con “È stata la mano di Dio” e “Qui rido io” e fuori concorso con “Ariaferma”. Il suo collega guatemalteco naturalizzato statunitense, è in concorso con “The Card Counter” di Paul Schrader e fuori concorso con “Dune” e con la serie “Scenes from a marriage” di Hagai Levi, ispirato al capolavoro di Ingmar Bergman “Scene da un matrimonio”.