Una favola, partiamo dalla fine: Vincenzo De Angelis campione italiano di kickboxing per la categoria Cadetti. Napoletano, di sangue e di cuore, 11 anni di muscoli e tecnica, affinata con dedizione dal suo coach Maurizio Troiano che nella palestra Energy Club di Portici cura corpo e anima dei suoi piccoli combattenti.

«Sembrava un sogno»

Vincenzo ha trionfato venerdì scorso a Lignano Sabbia d’Oro al Bella Italia Village, una medaglia d’oro ancor più luccicante pensando di aver combattuto nella categoria -37kg quando lui avrebbe dovuto far parte di quella -32kg, dunque confrontandosi con atleti sulla carta favoriti dal maggiore peso. Niente da fare, li ha battuti a furia di colpi forti e precisi. Racconto firmato dal suo mentore Maurizio Troiano: «Il primo, in semifinale, per ko tecnico, cioè una superiorità conclamata con un divario di 12 punti per ogni arbitro. In finale poi ha stravinto contro un avversario più esperto e pesante, un 3-0 secco che gli è valso il titolo e un’altra grande soddisfazione che a raccontarla mi mette ancora i brividi». Quale? La convocazione da parte del direttore tecnico nazionale Bruno Campiglia di De Angelis per il Campionato del mondo riservato alla categoria Cadetti e Junior che si terrà a Budapest dal 24 agosto al primo di settembre: «Sembrava un sogno, è venuto lì poco dopo la finale dicendo “tu vieni con noi a Budapest” ed è stata una delle soddisfazioni più grandi della mia vita» rivela ancora Troiano.

«Soddisfazione immensa»

Più che una promessa, Vincenzo De Angelis appare come un giuramento del kickboxing giovanile azzurro e lo vedremo di nuovo in azione nel prossimo collegiale che si terrà a Potenza l’11 maggio, prima dei mondiali. «Lo alleno da quando aveva 8 anni - continua Troiano – e non ha mai saltato un allenamento, anche durante il Covid lo allenavo a casa sua. In palestra è l’unico che lavora già coi più grandi, non avendo competitor per età e peso nella sua categoria. Inizialmente a Lignano Sabbia d’Oro avrebbe dovuto combattere nella categoria -32kg ma era l’unico iscritto, non avrebbe gareggiato per alcun titolo. Una volta parlato anche con Fabio, il papà che mi ha dato carta bianca, e con lo stesso Vincenzo che è già un ometto nonostante gli 11 anni, abbiamo deciso di inserirlo nella categoria superiore. Veniva da tanti sacrifici in allenamento, volevamo combattesse per dimostrare il suo valore e l’ha fatto riempiendoci di orgoglio». Il resto è storia. «Una soddisfazione immensa - conclude Maurizio Troiano - da condividere con gli amici di squadra che l’hanno sostenuto durante la preparazione e la gara, tutti a tifare per lui. Aver creato un gruppo di ragazzi così uniti è la soddisfazione più grande».