All'età di 82 anni si è spento Gianni Di Marzio, ex tecnico e dirigente: ad annunciarlo è stato il figlio Gianluca.

Il calcio italiano è in lutto e piange la scomparsa di Gianni Di Marzio, ex allenatore e dirigente oltre che opinionista televisivo: a darne l'annuncio è stato il figlio Gianluca con un toccante post su Twitter.

 

Il post su Twitter

"E adesso potrai finalmente allenarlo il tuo caro amato Diego. Sei stato un grande papà, mi hai insegnato tutto e non sarò l'unico a non dimenticarti mai".

 

Di Marzio aveva compiuto 82 anni lo scorso 8 gennaio ed era considerato uno dei più fini conoscitori di calcio: fu il primo, infatti, a vedere all'opera un giovanissimo Diego Armando Maradona in Argentina, segnalandolo peraltro all'allora presidente del Napoli, Corrado Ferlaino.

Da allenatore guidò diverse squadre tra cui il Catanzaro, con cui ottenne una promozione in Serie A, e proprio il Napoli, condotto alla finale di Coppa Italia persa contro l'Inter nella stagione 1977/78.

L'ultima esperienza in panchina nel 1991/92 al Palermo, per poi dedicarsi all'attività di dirigente: fu uno degli uomini di fiducia di Maurizio Zamparini, prima al Venezia e poi in rosanero, senza dimenticare gli incarichi di responsabile dell'area estera della Juventus e di consulente di mercato al QPR in Inghilterra.

 

 

La carriera da Allenatore

Ha smesso presto di giocare a causa di un infortunio.

Come allenatore subentrò in un primo momento ad Arnaldo Sentimenti alla guida dell'Internapoli, debuttando nell'allora Serie C nell'1-1 contro il Chieti, con un gol in rimonta di Wilson[6].

Passò poi alla Nocerina, dove fu al centro di polemiche con il locale ambiente sportivo, alla Juve Stabia e al Brindisi, dove sostituì Luís Vinício.

I maggiori successi in carriera Di Marzio li ha ottenuti allenando il Catanzaro col quale inizialmente perse lo spareggio promozione per la Serie A nel 1975 contro l'Hellas Verona a Terni (0-1), per poi conquistare la promozione, seconda della storia del club calabrese, nella stagione successiva.

Dal 1977 al 1979 è al Napoli, dove ottiene il quinto posto in classifica, piazzamento UEFA, perdendo una finale di Coppa Italia a Roma contro l'Inter.

È costretto a lasciare durante la seconda stagione a favore di Luís Vinício. Nel 1978 iniziò una collaborazione domenicale con il quotidiano L'Unità, commentando la giornata calcistica che stava per iniziare ed esprimendo le proprie previsioni sui risultati.

Dal 1979-1980 ha allenato il Genoa in Serie B.

Dal 1980 al 1982 allena il Lecce in Serie B. È stato l'allenatore che ha portato il Catania in Serie A nel 1982-1983 ed è rimasto in panchina fino alla 12ª giornata del 1983-1984, sostituito da Giovan Battista Fabbri.

Nell'annata 1984-85 siede sulla panchina del Padova in Serie B. Ha allenato il Cosenza, con cui nel 1987-1988 ha centrato la promozione in Serie B, attesa da ventiquattro anni.

Nella Serie B 1989 1990, a dicembre, torna a guidare il Cosenza, sostituendo l'esonerato Gigi Simoni, ottenendo la salvezza all'ultima giornata (0-0 sul campo della Triestina), grazie anche alla classifica avulsa.

Confermato per la Serie B 1990-1991 sulla panchina del Cosenza, è esonerato a inizio novembre e sostituito da Reja.

Durante la sua carriera ha ricevuto per due volte il premio Seminatore d'oro, assegnato al migliore allenatore della stagione di ogni categoria e che successivamente ha preso il nome di Panchina d'oro: il primo gli è stato consegnato per l'annata 1971-1972 con la Nocerina in Serie C e il secondo come allenatore del Catanzaro in Serie B nell'anno 1975-1976.

Il 4 giugno 2015 ritira ad Amalfi il Premio Saraceno nell'ambito della kermesse Football Leader, organizzata dall'Associazione Italiana Allenatori Calcio.

 

 

La carriera da Dirigente

Con il Cosenza ha lavorato negli anni successivi come direttore sportivo, incarico che gli venne promosso dalla società silana. Da direttore sportivo ha lavorato anche con il Venezia del presidente Maurizio Zamparini dal 1996 al 1998, con il club veneto che riconquistava la Serie A dopo oltre trent'anni. È stato responsabile dell'area estera della Juventus dal 2001 al 2006.

Dal 2011 collabora con la società inglese del Queens Park Rangers come consulente di mercato.

Dal 7 aprile 2016, entra a far parte dello staff dirigenziale del Palermo in qualità di consulente personale del presidente Maurizio Zamparini.

Avrà il compito, tra gli altri, di provvedere alla valutazione tecnica della rosa della Prima Squadra nel finale del campionato 2015-16 ed in vista della successiva stagione sportiva.