Cinque partite per tirare giù il sipario su una profonda delusione. Cinque partite per restituire uno scudetto conquistato con grande entusiasmo e perduto con grande sfregio. Oggi, al Maradona, ci sarà la Roma. Fra due settimane verrà il Bologna. La Roma, quinta, e il Bologna, quarto, le squadre-sorpresa. Rivitalizzata da De Rossi la Roma di Mourinho, nove vittorie in tredici partite. Pilotato alla grande il Bologna da Thiago Motta. La Roma nove punti più su del Napoli, il Bologna tredici punti più avanti. Entrambe le squadre proiettate in Champions. Posizioni che un Napoli appena appena “normale” avrebbe potuto prendersi, fuori invece da ogni prossima scena europea. Un campionato buttato via per gli errori di un presidente egocentrico, presuntuoso, contro tutti. Un campionato confuso da tre allenatori che ci hanno capito poco. Un campionato che un gruppo di giocatori, appena un anno fa campioni d’Italia, ha clamorosamente fallito, incapace pur nel disordine di quest’anno di arraffare una qualificazione europea cedendo in casa 25 punti e raccogliendone appena 10 in dodici confronti con le prime sette in classifica. Decima difesa, il “dettaglio” più debole di una stagione in cui il Napoli è riuscito a non prendere gol in sole sei partite su trentatre.

Il pareggio interno col Frosinone e la sconfitta vergognosa di Empoli hanno segnato la resa incondizionata di una squadra consegnatasi a un indegno finale di campionato dopo avere ripetutamente mancato quei risultati “minimi” che avrebbero escluso il fallimento totale con un posto in Champions o in Europa League. Se presidente e tecnici hanno fallito, nelle ultime partite i giocatori hanno gettato miseramente la spugna. Il naufragio è stato completo, nessuno azzurro può presentarsi a testa alta sulla triste passerella finale. Sono crollati giocatori di sicuro affidamento, Di Lorenzo ne è l’esempio massimo. Appena a galla Lobotka. Generoso, ma inefficace Kvaratskhelia. Volenteroso Politano. Scomparsi Raspadori e Simeone. Nulli i sette acquisti. Napoli-Roma si tinge di un azzurro malinconico, lanciatissima la squadra capitolina, 29 punti con De Rossi in tredici partite. Giallorossi tesi a difendere il quinto posto-Champions dall’attacco dell’Atalanta, quattro punti dietro ma con una partita da recuperare (Atalanta-Fiorentina: hanno giocato in Coppa Italia ed è stato 4-1 per i bergamaschi). Dunque, Roma in forma e motivatissima.

Che cosa possono opporre gli azzurri? Vogliamo fare ancora appello all’orgoglio, calpestato nelle ultime sei partite con una sola vittoria, i quattro squilli di pura illusione a Monza? Dal ritiro prepartita a Caserta non ci aspettiamo molto. Non può scoccare nessuna scintilla in un ambiente depresso che ha contestato lo stesso ritiro. La squadra non vede l’ora che il campionato finisca. Gli azzurri stanno giocando contro gli stessi interessi personali, hanno grandi responsabilità per la loro valutazione in caduta libera. Osimhen, che non lega più con la squadra e non tenta più i suoi affondo, potrà mi trovare una nuova squadra che per averlo spenda i 130 milioni della clausola rescissoria? Il Maradona presenterà ampi vuoti per questo Napoli-Roma. La pazienza è finita. I tifosi si chiamano fuori. Non hanno tutti i torti. Tira una brutta aria. Il momento peggiore dei vent’anni di De Laurentiis.