Eccoli qui. I lupi. Sono cento.  Le fauci spalancate, i denti digrignati, il corpo pronto a scattare. Puntano verso un soldato gigante  che, spalle a Palazzo San Giacomo,  tenta di difendersi con uno spadone.  “Wolves coming”  è l’installazione di Liu Ruowang (nella foto/agn a destra con il sindaco) che ha invaso piazza Municipio  dove resterà fino al 31 marzo. Si tratta di un’opera che l’artista cinese ha presentato quattro anni fa prima alla Biennale di Venezia e poi, in formato ridotto, all’università di Torino. Sono  sculture iperrealiste (nella foto/agn a sinistra un particolare) in  fusione di ferro che così, tutte insieme, hanno un aspetto piuttosto inquietante.  Ieri la presentazione ufficiale: «Il lupo - spiega Nino Daniele che, da assessore alla Cultura (incarico che gli è stato revocato tre giorni fa, ndr) ha seguito tutta la costruzione dell’evento - non è sempre un simbolo del male. Pensate al famoso racconto del lupo di Gubbio, nei Fioretti di San Francesco. Dopo aver ammansito il lupo che li spaventava,  il santo esortò gli abitanti dela città a impegnarsi a nutrirlo, perché così lui non avrebbe più avuto motivo di aggredirli. Ecco che il lupo viene a rappresentare le forze della natura che si ritorcono contro l’uomo se questi non le rispetta». Sulla stessa linea, la neo assessora alla Cultura, Eleonora de Majo: «Ringrazio per questa installazione che ha un potere spiazzante. È la fotografia della natura che si difende dalla complessiva visione del mondo espressa dal nostro secolo,  definito “era del capitalocene”. Questi lupi sono l’invito alla riscossa e  a riprendersi in mano i destino del mondo. Si inizia dalla paura per passare alla riscossa».