NAPOLI. La gestione delle emergenze-urgenze è senza dubbio uno dei temi più delicati riguardanti l'assistenza ospedaliera, perché questa prevede la variabile tempo come elemento aggiuntivo della normale gestione del paziente. Il percorso Ministeriale sul rifacimento delle linee guida del triage di pronto soccorso comporterà l'introduzione di una scala numerica da 1 a 5 (in base alla gravità della patologia) che sostituirà l'attuale “scala colore”.  Questa trasformazione di per se non modifica molto la situazione difficile della gestione dei tempi d'attesa, che per essere ridotti necessitano di ben altri interventi, tra cui il potenziamento delle risorse umane che specie nelle Regioni sottoposte al piano di rientro è in grande difficoltà per il blocco del turn over. 

Gli spazi dei pronti soccorso ospedalieri spesso sono insufficienti e inadeguati ad accogliere i pazienti critici, anche perché l'edilizia ospedaliera in Italia è ferma agli anni '70 tranne che in rare eccezioni del pubblico oltre a buona parte del privato accreditato; da qui l'esigenza di agire rapidamente sui fondi dedicati al patrimonio strutturale e tecnologico del SSN.  La svolta auspicabile per migliorare i tempi d'attesa nei pronti soccorso e nei Dea di I e II livello consisterebbe nell'organizzare una rete integrata tra Ospedale e Territorio, in cui quest'ultimo si faccia carico di quegli interventi di minore complessità (attuali codici bianchi e verdi) che rappresentano la maggiore quantità di accessi specie per le emergenze mediche che non necessitano affatto di un alto livello di intensità di cure, tipico dell'ospedale, e che potrebbero essere smaltiti senza difficoltà alcuna dai poliambulatori distrettuali piuttosto che dalle varie forme di aggregazione dei Medici di Medicina Generale in Case della Salute piuttosto che nelle UCCP.  Contestualmente alla possibilità di offrire una maggiore rapidità di risposta ai pazienti critici, è fondamentale, senza alcun incremento dei costi, migliorare la qualità dell'assistenza e questa non può assolutamente prescindere dalla istituzione delle reti tempo dipendenti specie per l'infarto e lo stroke in cui è fondamentale organizzare i nodi in Hub e Spoke, coinvolgendo tutte le eccellenze presenti nella rete ospedaliera, ivi compresa il privato  accreditato.  

Altro fattore determinante è una maggiore responsabilizzazione dell'infermiere, di cui è stata  questa annunciata una rivoluzione del ruolo e delle funzioni, anche perché dal 2001, grazie all'istituzione dei Corsi di Laurea in Scienze Infermieristiche (triennale e specialistica), questa figura è diventata sempre più qualificata, rappresentando un valido sostegno sia all'attività tipica del triage, sia alla gestione autonoma del paziente di minore criticità, specie attraverso l'impiego di procedure standardizzate - che consentono la contrazione dei tempi e la riduzione dei rischi - finalizzate al miglioramento della qualità della assistenza. L'infermiere che opera in questo contesto deve necessariamente aver maturato un know how che gli permetta di analizzare, decidere e prevenire ogni tipo di complicanza. Per questo la formazione prevista, che il testo in approvazione al Ministero della Salute individua in 16 ore di lezione teorica e 36 ore di affiancamento con un tutor esperto, risulta insufficiente per rispondere ad un ruolo di così grande responsabilità. Sarebbe invece da adottare un modello di formazione ultra specialistico, come il Master Universitario Esempi validi di adeguata formazione ci arrivano da diversi Paesi Europei, nei quali già sono in vigore percorsi universitari che garantiscono una specializzazione dei ruoli specifici dell'infermiere, necessaria anche in Italia. Pertanto il solo passaggio dai 4 codici 'colore' a quelli di 'priorità', ben poco risolverà i problemi di sovraffollamento che ogni giorno i Ps si ritrovano ad affrontare, a causa delle molteplici lacune che caratterizzano la materia in questione.

Beniamino Schiavone

presidente sezione Sanità privata Confindustria Caserta, presidente AIOP giovani Campania, P.O. PINETA GRANDE – Castel Volturno