La Regione Campania ha presentato la memoria richiesta attraverso decreto dai giudici del Tar Campania chiamati a decidere sul ricorso contro l'ordinanza firmata venerdì scorso dal governatore Vincenzo De Luca per la sospensione della didattica in presenza fino al 29 gennaio. La Regione Campania era chiamata ad esibire, entro le ore 11 di oggi lunedì 10 gennaio, "gli atti pertinenti e rilevanti a presupposto dell'ordinanza impugnata" da alcuni genitori difesi dagli avvocati Luca Rubinacci e Giacomo Profeta.

Il presidente della quinta sezione del Tar Campania, Maria Abbruzzese, ha ritenuto inoltre che la Regione Campania dovesse "anche giustificare l'adozione dell'ordinanza impugnata in sostanziale concomitanza con l'entrata in vigore del dl 5 gennaio 2022 che individua, per quanto rileva, specifiche modalità di erogazione dei servizi scolastici ed educativi e regolamenta anche gli adempimenti successivi all'eventuale accertamento di casi di positività in costanza di emergenza pandemica". La memoria di costituzione della parte resistente è stata presentata questa mattina.

Le misure previste dal decreto del Governo "sono inattuabili e del tutto virtuali, almeno nel territorio regionale della Campania", tenuto conto che "vi è impossibilità di assicurare il contact tracing e insostenibilità dei carichi da parte delle Asl, attestata dai dirigenti scolastici e da tutti i direttori generali delle Asl campane". È questa la posizione della Regione Campania, espressa nella memoria difensiva presentata al Tar Campania a sostegno dell'ordinanza numero 1 del 7 gennaio, adottata tenuto conto "dei dati più aggiornati della Cabina di regia nazionale, delle valutazioni dell'Unità di crisi regionale e della richiesta di presidi e sindaci che segnalano criticità non risolvibili a breve", mentre le misure nazionali "non sono fondate sul parere tecnico-scientifico del Cts che non è stato convocato, contrariamente a quanto richiesto da tutte le Regioni per assumere decisioni consapevoli".

"È evidente, sulla base dei dati acquisiti, che l'eventuale sospensione dell'ordinanza impugnata determinerebbe un danno gravissimo quanto irreparabile al sistema sanitario campano e ai cittadini campani, in termini di pressoché certo ulteriore picco dei contagi e dei decessi e di gravissima pressione sul sistema sanitario, in una situazione già fortemente critica". Questa la posizione espressa. Secondo la Regione Campania "non c'è alcuna violazione del decreto legge n.111/2021" in quanto "risulta provata una condizione di eccezionale e straordinaria necessità, attestata tra l'altro da: Rt di ospedalizzazione pari a 1,78, che indica il raddoppio dei ricoveri Covid in arco settimanale; esaurimento dei posti letto pediatrici Covid nella regione con popolazione più giovane d'Italia; blocco già decretato delle attività sanitarie di elezione; previsione di certo esaurimento di posti letto di degenza Covid nel breve periodo in mancanza di misure immediate". 

Nella memoria difensiva si fa notare che "nell'ultima settimana il valore di Rt ospedalizzazioni nella regione Campania è arrivato al valore di 1,78, con proiezione di ulteriore crescita nella settimana successiva e con la sicurezza di raggiungere la saturazione dell'occupazione dei posti letto Covid, sia di terapia intensiva che di area medica, nel prossimo mese ove non si adottino stringenti misure di contenimento". Inoltre "nell'ultima settimana anche il numero dei ricoveri di fascia pediatrica è sostanzialmente raddoppiato, con la saturazione completa dei posti letto di area pediatrica presso l'hub e lo spoke di riferimento regionale (Aou 'Federico II' e Aorn 'Santobono Pausilipon'), al punto da indurre l'Unità di crisi all'attivazione degli spoke di secondo livello dell'emergenza pediatrica regionale. A triste conferma dei dati riportati, si segnala che, in data 8 gennaio 2022, il direttore sanitario dell'Ospedale Santobono Pausilipon ha comunicato l'avvenuta saturazione di tutti i posti letto della Uod Pediatria Covid, rappresentando al 118 regionale l'impossibilità di disporre trasferimenti presso la struttura". 

La Regione sottolinea poi che "ad oggi gli alunni e gli studenti che, in forza dell'ordinanza, non potranno svolgere in presenza l'attività educativa e scolastica, sono proprio quelli rispetto ai quali si registrano percentuali di vaccinazione ben lontane da quelle che sarebbero necessarie per impedire che si generino, presso le scuole, focolai di infezione che, attesa la particolare diffusività della variante Omicron (soprattutto in Campania), sarebbero di gran lunga più numerosi di quelli registratisi prima delle vacanze per le festività natalizie. Quanto poi agli effetti psicologici della Dad sui bimbi, non può essere ignorato che il ricovero ospedaliero, eventualmente in terapia intensiva, è suscettibile di arrecare danni ben più gravi, sul piano anche psicologico, oltre che di rischio per la stessa esistenza". 

Le misure previste dall'ordinanza firmata dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per la sospensione della didattica in presenza di scuole dell'infanzia, elementari e medie, "sono equilibrate e proporzionate". "Tutte le scuole sono aperte - sottolinea la Regione - si prevedono solo tre settimane di didattica a distanza per medie inferiori ed elementari. Tre settimane di respiro per i presidi, i sindaci e le Asl che ne hanno fatto richiesta per ampliare la fascia dei vaccinati e scavallare il picco dei contagi".