Doveva sottoporsi a un intervento di routine di pulizia di una fistola infetta al braccio dovuta alla dialisi, ma è spirata dopo una settimana di agonia e un lungo calvario in tre ospedali.

Dopo l’esposto presentato dai familiari, assistiti da Studio3A-Valore S.p.A., il Pubblico Ministero della Procura di Torre Annunziata, Emilio Prisco, ha aperto un procedimento penale per la morte di una sessantatreenne di Ogliastro Cilento (Salerno), deceduta il 2 marzo all’ospedale di Boscotrecase (Napoli), Giovanna Lanzalotti, e ha iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo in concorso cinque sanitari utti operanti per la clinica privata convenzionata San Francesco di Telese Terme dove è stato effettuato l’intervento, più il chirurgo che aveva operato in precedenza la donna per lo stesso problema nella casa di cura Tortorella di Salerno.

Il Sostituto Procuratore ha altresì disposto l’autopsia sulla salma che sarà decisiva per accertare le cause del decesso ed eventuali responsabilità da parte dei medici: l’incarico sarà conferito lunedì 14 marzo 2022, alle 12, negli uffici della Procura torrese.

La 63enne è andata in coma nel corso di un'operazione a cui e' stata sottoposta lo scorso 23 febbraio; il 25 febbraio la donna è pure risultata positiva al Coronavirus. Il decesso, infine,  èsopraggiunto il 2 marzo. La vittima - spiega la nota dello Studio 3A - da dieci anni era costretta a sottoporsi, per tre giorni a settimana, a dialisi per nefropatia da reflusso e, data la frequenza della terapia, le era stata impiantata una fistola, ossia un collegamento tra una vena e un'arteria al braccio destro. La fistola le veniva sostituita ogni due anni con operazioni mirate ma nonostante questo le ha sempre provocato infezioni con la conseguenza di doversi sottoporre anche a periodici interventi di pulizia, gli ultimi dei quali nei mesi di agosto e novembre 2021.