Siamo consapevoli che ci sono "scadenze internazionali che ci impongono di fare presto e noi vogliamo fare presto". Lo ha detto Luigi Di Maio dopo il colloquio con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per verificare i termini dell'accordo con la Lega e la possibilità quindi di dare vita a una maggioranza parlamentare in grado di sostenere un governo. I rappresentanti del Carroccio sono attesi al Colle alle 18.

"Abbiamo chiesto al presidente del tempo, qualche giorno, per ultimare il contratto di governo nel migliore dei modi" prosegue il leader 5S al termine delle consultazioni. "Se parte questo governo, parte la Terza Repubblica: quella in cui i cittadini fanno un passo avanti e i politici fanno un passo indietro".

CONTRATTO - "Il contratto di governo, sul modello tedesco, mette dentro i punti programmatici delle due forze. Noi lo sottoporremo ai nostri iscritti con un voto online che sarà chiamato a decidere se far partire questo governo con questo contratto oppure no" aggiunge Di Maio.

"Sono molto orgoglioso delle interlocuzioni portate avanti finora, del clima e dei punti che si stanno portando a casa: reddito di cittadinanza, legge Fornero, taglio agli sprechi, lotta alla corruzione, carcere per chi evade il fisco".

I NOMI - "Siamo d'accordo con Salvini: di nomi" per la premiership "pubblicamente non ne facciamo" dice il leader pentastellato al Quirinale. Il capo dello Stato sta incontrando i 5S e Lega per chiarimenti sugli aspetti programmatici dell’intesa e i nomi di candidati per la guida del governo fermo restando che, Costituzione alla mano, la nomina del presidente del Consiglio e - su proposta di quest’ultimo - dei ministri è prerogativa del presidente della Repubblica.

Intanto, non è quello di Giulio Sapelli il nome a cui pensano Salvini e Di Maio: fonti 5 Stelle assicurano che il docente di Storia economica non è in corsa per la premiership del governo in gestazione. Al quotidiano online 'Lo Speciale' Sapelli aveva confermato di aver dato la sua disponibilità a Salvini come premier di un governo M5S-Lega. "Sono in attesa - aveva detto il professore - Sto aspettando che qualcuno mi chiami per andare al Quirinale dal presidente Mattarella. Sono un vecchio torinese che rispetta le istituzioni".

Quello dell'economista era uno dei nomi che si fanno con più insistenza insieme a quello di Giuseppe Conte, professore ordinario di diritto privato all'università di Firenze.