Salvini non ci sta. Dal palco della scuola politica della Lega replica a Silvio Berlusconi che aveva parlato di "un clima illiberale". "In Italia non c'è nessun rischio dittatura - assicura il ministro dell'Interno Matteo Salvini -, semmai una velata dittatura, fondata sulla paura, sulla precarietà, sulla mancanza di speranza e ce l'hanno consegnata i governi precedenti". Respinge al mittente anche l'idea, prospettata dal Cavaliere, di una durata breve del governo gialloverde. "Sono convinto" che questo "esecutivo non potrà durare 5 anni" ha detto Berlusconi, ma Salvini lo gela: "Io non mollo di un centimetro, saranno altri a mollare". 

Si tira fuori con eleganza dalla polemica, nata dagli attacchi alla stampa del M5S. "A noi i giornalisti stanno simpatici, anche perché ci trattano sempre bene - dice sornione dal palco del Carroccio -. Noi siamo dei signori". E torna ad attaccare la politica economica europea. "Se tutte le manovre dei geni che ci hanno preceduto a cui Juncker batteva le manine hanno massacrato l'economia, non abbiamo il diritto ma abbiamo il dovere di fare l'esatto contrario". D'altra parte il governo sarà chiamato a dare una risposta all'Unione europea a proposito della manovra e su questo, assicura, "non andiamo lì cocciuti, dicendo o è così o è pomì". Salvini non si lascia scappare alla fine una stoccata al presidente della Commissione europea. "Io la letterina l'accetto da Babbo Natale non da Juncker - avverte -. Babbo Natale è più vero di lui, mangia castagne e beve vino brûlé, ma pochino...".