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Afghanistan: anche l’Italia ora deve disimpegnarsi

Opinionista: 

Il proclamato ritiro dall’Afghanistan delle forze armate statunitensi, fa pensare ad un vezzo consolidato nella politica estera nordamericana. È tipico di questa grande Nazione, nostra preziosa alleata, l’insinuarsi, in genere con grande passione, nei gangli vitali di Paesi, il cui controllo costituisce una necessità ritenuta vitale dai governanti statunitensi, per poi disimpegnarsi con poco preavviso e lasciando i cittadini ed i governanti ospitanti in guai molto seri e che costano, in genere, fiumi di sangue. Per i nostri prestigiosi amici ed alleati, gli illustri e più recenti casi si sono avuti nelle Filippine invase nel 1941-1942 dai giapponesi ed abbandonate nelle mani degli imperialisti nipponici, con grande fretta, dai militari statunitensi. Il caso si ripeté alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso con i cubani fedeli all’Occidente ed al modello capitalista che furono lasciati senza grandi scrupoli alla vendetta ed alla pulizia dei Castristi. In questo caso l’unico tentativo di salvaguardare i cubani filo americani fu lo sbarco fallimentare nella Baia dei Porci. Caso altrettanto eclatante si ripeté nel 1975, quando dopo un decennio di impegno in Vietnam, costatogli decine di migliaia di caduti e miliardi di dollari, i marine americani lasciarono i collaboratori fedeli Montagnard ed i funzionari e militari del Sud Vietnam in mano alla vendetta dei Vietcong e dei nordisti. Ora gli statunitensi hanno deciso che l’Afghanistan ce la può fare da solo e si stanno preparando ad un disimpegno che lascerà le donne, soprattutto, ma anche i dirigenti ed i governanti filo occidentali nelle mani dei proclamatori intransigenti di un’Islam oscurantista ed immutabile. È chiaro che gli alleati occidentali degli Usa, tra cui l’Italia, dovranno a loro volta disimpegnarsi urgentemente dall’Afghanistan, per non perdere la copertura aerea americana dei territori presidiati, lasciando tutta la popolazione che aveva diviso il proprio destino con quello dei propri benefattori in enormi guai con i selvaggi talebani. Consentendo che sul terreno si accumulino molti morti amici afgani con il versamento di ettolitri di sangue.

carloni.f2@gmail.com