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Ancora show di Conte, il “premier dei disastri”

Glasnost, perestrojka e uskorenie: queste tre parole, dette così, potrebbero sembrare degli scioglilingua per molti, soprattutto per i più giovani, che non hanno vissuto il periodo in cui erano le più citate per una svolta epocale internazionale: la fine della cosiddetta “guerra fredda”. Esse significarono nell’ordine: trasparenza, indispensabilità di un  processo riformatore, accelerazione di una crescita economica, cioè il programma rivoluzionario del più coraggioso segretario del partito comunista sovietico  Mikhail Gorbaciov.

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