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Apple, è un’occasione concreta da valorizzare

Opinionista: 

La notizia diffusa da Tim Cook, amministratore di Apple, dell'intenzione maturata dalla multinazionale americana d'aprire a Napoli il Centro di sviluppo App iOs Europa, è di quelle da classificarsi tra le molto buone. I motivi sono tanti. di sviluppare interessi molteplici da parte di tante altre realtà imprenditoriali. Non solo per l'esempio che essa offre e per il significato che la pianificazione d'un investimento nelle nostre zone da parte d'una realtà imprenditoriale di caratura mondiale può esprimere nei confronti di altri soggetti economici. Questo certamente conta. Ma conta ancor più la capacità d'attrarre ulteriori investimenti che quel tipo di attività imprenditoriale produce, data la potenzialmente infinita valenza d'interrelarsi con altre iniziative imprenditoriali, che è proprio del mondo informatico. Inoltre, quel tipo d'attività – la formazione di programmatori di App – è tra quelle che meglio ingrana con i talenti medi delle generazioni più giovani. Insomma, è in grado di costituire da volano virtuoso per lo sviluppo d'interessi molto concreti e professionali d'una realtà giovanile che qui a Napoli e nei dintorni non ha molti spunti in grado di provocare impegno e crescita. Dunque, una vera opportunità. Un'opportunità che andrebbe colta e valorizzata in ogni modo, anche incrementando le sue potenzialità illusorie. Si sa che le iniziative, per infiltrarsi nella società devono in certa misura anche far sognare. Gli uomini vivono di simbolicità – la moda, ne è l'esemplare più luminoso nella sua totale volubilità motivante – e dunque devono legarsi all'aspirazione ed al credere in qualcosa. In una realtà come quella napoletana, quotidianamente afflitta dalla narrazione del disservizio e della corruzione, la scelta d'un'impresa che ha fatto dell'efficienza e del risultato, fondato sulla geniale creatività, il segno del proprio successo, può essere un'immissione d'energia di straordinaria valenza nell'esangue tessuto produttivo. Questa è la speranza, ma non una speranza vaga e velleitaria, bensì un'occasione concreta da valorizzare. Il timore – va detto sin da subito – è che l'inconsistenza e l'immaturità della dirigenza politica locale possa non intendere con immediatezza l'importanza della cosa. Possa cioè lasciarsi vincere da pensieri mediocri, da piccole invidie, dalla naturale propensione ad opporsi per tema di valorizzare l'avversario politico e quindi possa mettersi di traverso. Mettersi di traverso, con un'impresa quale la californiana Apple di Cupertino, potrebbe significare il disastro. Dinanzi ad un'iniziativa come quella annunciata, l'intero mondo politico locale dovrebbe immediatamente esultare e collaborare, far da cordone sanitario; favorire in ogni modo la realizzazione dell'intrapresa, creare ogni possibile condizione perché essa al meglio riesca ed attragga altro. Le beghe provinciali tipiche del nostro mondo – per non parlare delle indicibili contiguità – i ricorsi al Tar, talvolta tra le stesse istituzioni, le denunce alle Procure della Repubblica, le polemiche da quartiere e l'odio per il successo, sono tutte manifestazioni di debolezza di pensiero e di disegni. Del pensare, non dico in grande, ma almeno in modo adeguato circa gli enormi problemi sociali che ci affliggono. Come sempre, ogni grande occasione può rivolgersi specularmente in un grande disastro. Ma di importanti opportunità, non ne capitano molte e bisogna sapere intravedere negli interstizi della notte che ci avvolge, quei barlumi di luce che possono aiutarci a squarciarla. Ma solo aiutarci, il resto dobbiamo farlo da noi.