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Arriva il bonus bebè, le promesse non bastano

Opinionista: 

La ministra Lorenzin ha promesso di intervenire a sostegno delle coppie che intendono avere più figli, e lo fa promettendo aiuti economici. Non è la prima volta che i governi hanno manifestato tali propositi, ma questa volta l'intenzione viene motivata dalla drammatica circostanza di un paese che per la prima volta, nonostante la provvidenziale prolificità delle famiglie immigrate, le morti sono molto più numerose delle nascite. Infatti per la prima volta dopo 100 anni, i dati demografici italiani segnalano un deficit pauroso. I dati si collocano al di sotto del 1919 - annus orribilis - per i copiosi e straordinari decessi provocati dalla Grande Guerra, dalle rare nascite dovute dalla gran parte dei giovani al fronte, dalla terribile pandemia del vaiolo che mieté milioni di morti in Europa. Insomma la situazione è grave; se gli italiani non tornano ad una prolificità almeno di 2 figli a coppia, la tenuta economica del paese, in un futuro molto prossimo, andrà fortemente a rischio. Al mercato del lavoro mancheranno persone per alimentarlo, il welfare andrà in deficit a causa di un numero maggiore di assistiti rispetto a coloro che con il lavoro lo riforniscono, gli anziani supereranno di gran lunga i giovani. Ora al di là delle affermazioni della ministra, c'è davvero consapevolezza di ciò che è in gioco per gli italiani? C'è da chiedersi se l'annuncio dei soldi alle famiglie è spinto dallo stesso intento che ha portato alla promessa degli eventuali 80 euro a lavoratori e pensionati poveri, ai giovani diciottenni e tanto altro ancora. Si spera che ci sia davvero coscienza di ciò che abbiamo di fronte; e se è così lo potremo capire dalla natura delle decisioni, che se positive non potranno che avere carattere di urgenza, di strumenti molteplici che si mettono a disposizione delle famiglie, di interventi improntati al carattere di stabilità e di congruità. Altri paesi europei mettono al primo posto delle priorità, le politiche di sostegno alla natalità. Noi abbiamo fatto chiacchiere per decenni e perfino peggiorate le infrastrutture sociali fondamentali come asili nido e asili per l'infanzia, erano più numerosi ed efficienti 20 anni fa rispetto ad oggi. Nonostante nell'ultimo ventennio le tasse sono cresciute enormemente, i servizi sociali, ed in primo luogo quelli più indispensabili alle giovani coppie impegnate a costruire la famiglia, sono pericolosamente regredite. È un bene che si riprenda un discorso mai veramente concluso sui sostegni economici e di infrastrutture sociali per i bambini, ma le nozze non si fanno con i fichi secchi. Se il Governo vuol fare qualcosa di significativo, deve smettere di promettere ogni cosa a chiunque, e data la condizione economica concentrare gli sforzi soprattutto sul sostegno alla crescita demografica. Saranno perciò una grande benedizione un centinaio di euro al mese per il primo figlio con importi crescenti per altri ancora della stessa coppia, sarà finalmente un grande aiuto per ogni bambino italiano avere un posto disponibile in un nido o in un asilo d'infanzia.