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Bagnoli, serve chiarezza sull’ennesima svolta

Opinionista: 

Per Bagnoli siamo all’ennesima rimescolata di carte. Nei giorni scorsi il Governo ha deciso di conferire al nuovo sindaco di Napoli i poteri commissariali che nell’ultimo periodo erano stati in capo a Francesco Floro Flores. Probabilmente, Gaetano Manfredi potrà avere anche maggiori margini di manovra, visto che, contestualmente, si è deciso di ridurre il ruolo finora svolto dal soggetto attuatore, ovvero l’agenzia nazionale per l’attrazione di investimenti e lo sviluppo di impresa Invitalia, braccio operativo del Ministero dell’Economia. Tutto ciò accade a circa trent’anni dalla chiusura dell’Italsider. Il pericolo è che si guardi a Bagnoli come a Godot, un’utopia destinata a rimanere irrealizzata. E invece è proprio ora che bisogna insistere. Chiedendo risposte e trasparenza, quella che nei decenni scorsi è mancata. Primo dovere delle istituzioni è di informare. A che punto sono gli interventi di bonifica? Si intende forse rimettere in discussione anche il percorso avviato da Invitalia, come si è fatto per le operazioni eseguite in passato? E la colmata? Verrà rimossa, come prevede la legge, o ci sarà un nuovo colpo di scena? E, se si intende rispettare la legge senza modificarla, dove saranno depositati i materiali da trasferire? Siamo sicuri che l'intervento sia eseguibile senza produrre l'effetto opposto, ossia elevare il tasso di inquinamento del mare? Più in generale, va chiarito in tutte le sue implicazioni cosa comporterà la nuova svolta. Del concorso internazionale di idee e dei suoi vincitori, ad esempio, che ne facciamo? Cancelliamo tutto e ricominciamo daccapo, ammesso che sia possibile? Oppure quelle linee direttrici – spazi per sport e tempo libero, recupero della balneazione, riscoperta della vocazione agricola dell’area, potenziamento delle linee di collegamento con il resto della città all’insegna della sostenibilità ambientale - sono vincolanti e vanno quindi rispettate? Sindaco Commissario Manfredi, tocca a lei in primo luogo rispondere. So bene che in questa prima fase sta affrontando emergenze di ogni tipo e probabilmente, approfondendo le carenze della macchina amministrativa, sta scoprendo che la gatta da pelare è ancora più brutta di quanto l’avesse immaginata. È tuttavia fondamentale che, su una questione cruciale per lo sviluppo della città, si forniscano delucidazioni e si assumano impegni e responsabilità verso i cittadini napoletani, ovvero coloro che sono stati le prime vittime di una paralisi trentennale.