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C’è chi scuote l’albero e chi si “frega” le mele

Opinionista: 

È quasi una regola e Napoli non vi si sottrae. Il rientro di Bassolino ha indubbiamente rianimato la scena politica che sembrava appiattita sul dilemma de Magistris sì o no. Ma il tre volte ex (sindaco, ministro del Lavoro e presidente della Regione Campania anche se lui preferiva essere chiamato Governatore) non compie il miracolo di capovolgere il suo passato (quello politico di amministratore pubblico, s’intende). Il suo “rinascimento napoletano” fu sostanzialmente un’illusione ottica e non ci volle molto per capirlo. Bastò confrontare piazza Plebiscito divenuta splendida splendente, con il resto della città che, ad appena qualche metro di distanza, era una periferia investita da montante degrado. *** A ciascuno il suo. Lo diceva Leonardo Sciascia e ben si addice al recupero di un po’ di memoria. Il “Maggio dei monumenti” non nacque con il tanto reclamizzato “rinascimento”, ma molto prima con Mirella Barracco sostenuta da Cesare Romiti. Lo svuotamento di piazza Plebiscito dalle auto che la soffocavano, incominciò con la circolazione a targhe alterne avviata, qualche anno prima, dal sindaco Valenzi d’intesa col prefetto Riccardo Boccia. Il G7, come grande occasione per la città, fu una scelta di Carlo Azeglio Ciampi e tutti i lavori preparatori portarono il nome di un prefetto molto operativo che si chiamava Umberto Improta. La storia si ripete sempre con l’alternanza dei ruoli: chi scuote l’albero e chi si “frega” le mele! *** Delucheide. «Ogni controllo di legalità è una garanzia, non un problema», afferma giustamente il neo presidente (ma ora non più tanto “neo”) della Regione. Però come si giustifica adesso il via libera, che viene dato, alla assunzione in Consiglio di parenti, zii e nipoti sparpagliati discrezionalmente e per chiamata diretta, fra Gruppi politici e Commissioni? Attenzione, diceva Totò: i parenti più stretti sono e più male fanno. Attenzione, dice una statistica: su 210 Comuni sciolti in Italia negli ultimi anni per infiltrazione, ben 98 sono in Campania. *** Una storia infinita. È quella di Bagnoli. Un illuminato presidente del Consiglio e coraggioso meridionalista come Francesco Saverio Nitti, dette il via alla nascita dell’Italsider. Una successiva e deprimente classe di amministratori locali, specie a partire dagli anni Ottanta, ha fatto marcire un polmone industriale senza avere la capacità di realizzare un’alternativa: niente più acciaio, niente più futuro. Ora i 330 ettari di aree dimesse languono dopo la dispendiosa inerzia di Bagnoli Società Iri e della successiva Bagnoli Futura. Il Governo stanzia 50 milioni di euro che non basteranno nemmeno per rimuovere la “colmata” diventata famosa per tanto che se ne parla. Il risultato è che si è sempre punto e a capo. *** Risveglio risorgimentale. A Civitavecchia la pronipote Anita ha promosso un convegno garibaldino per ricordare l’eroe dei due mondi. Subito un dubbio: ma Garibaldi è ancora un eroe, visto che un certo revisionismo punta a ridimensionare tutte le grandi figure del Risorgimento? A Napoli, sulla targa marmorea di corso Garibaldi, una mano anonima alla qualifica di “Generale” ha aggiunto, in maniera ben visibile, quella di “Pensionato Inps”. Come dire: anche l’eroe dei due mondi, reale o presunto, ha diritto a un vitalizio. *** Demagistreide. La recente, nuova ondata di maltempo è stata preannunciata, dagli esperti meteo, come una criticità “arancione”. A Palazzo San Giacomo nessuno si è impressionato perché alle criticità di quel colore sono abituati già da alcuni anni.