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Campania e Sud sempre più indietro

Opinionista: 

Statistiche nuove, mali antichi. Possono cambiare i criteri di valutazione, ma anche scegliendo a caso i settori da cui partire, il risultato non cambia: il Mezzogiorno perde colpi e fra le regioni che più ne scontano le conseguenze c’è, immancabilmente, la Campania. Clamorosa la vicenda delle grandi opere: al Nord la fetta più sostanziosa, al Sud appena un pungo di briciole. Grande mortificazione anche per quanto riguarda gli studi universitari: le regioni meridionali perdono atenei e laureati. Nell’ultimo anno accademico, la Campania ha avuto ben 3500 immatricolati in meno. La storia si ripete sempre senza migliorare mai. Tutte le volte che nel nostro Paese si parla di una qualche “ripresina” economica, gli unici benefici che ne derivano prendono immediatamente la via del Nord.

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Spiritualità in calo. Quella del 2015 (cinque aprile) poteva essere, a Napoli, una Pasqua memorabile preceduta, come è stata, dalla visita di Papa Francesco. Ma passano i giorni e l’entusiasmo di quella visita si va sperdendo. Forse anche perché il miracolo del sangue si è verificato a metà (“tirato per i capelli”, si è detto). Ma certamente per il sorprendente “fuori programma” delle suore di clausura, le clarisse cappuccine delle Trentatre. Su facebook sta facendo il giro del mondo. Non meno sconcertanti le polemiche che ne sono seguite. Invero, l’ineffabile e avventata Luciana Litizzetto poteva risparmiarsela la battuta in tv («non si capisce se le suore non avevano mai visto un Papa o non avevano mai visto un uomo»). Infelice e un po’ “libertina”, però, anche la risposta della Madre superiora: «Se avessimo voluto abbracciare un uomo, avremmo scelto un altro luogo e ben altri uomini». Restano tuttavia le denunce del Papa: sull’affarismo nei sacerdoti e nei religiosi, sulle suore che in un convento passano più tempo a guardare le telenovele che in preghiera.

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Orologio nemico. L’ora legale nuoce gravemente alla salute. Medici dell’università americana del Michigan hanno accertato che nel primo giorno di spostamento delle lancette si verifica una impennata di infarti. In Italia, per la verità, la medicina non c’entra. Il malessere deriva dal fatto che si odia tutto ciò che è legale: questo aggettivo, infatti, provoca angosciosi incubi sia di giorno che di notte.

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Demagistreide. Da Milano a Napoli. Lassù il sindaco Giuliano Pisapia, avvocato di grido, annuncia che non si ricandiderà (“ho detto che avrei fatto un solo mandato e mantengo”). Quaggiù di lasciare Palazzo San Giacomo non se ne parla nemmeno. Eppure il movimento arancione si è evaporato da tempo. Evidentemente l’ex pm, che aveva promesso di “scassare tutto”, ritiene di non aver ancora “scassato” abbastanza. Intanto, però, Gianni Lettieri sta caricando le batterie per la battaglia del prossimo anno.

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San Carlo e dintorni. Il sipario è calato, ma la musica non è finita. Sconfitto sulla conferma di Rosanna Purchia a sovrintendente, il Sindaco medita “vendetta, tremenda vendetta”. Ma la sua voce è debole e ogni acuto gli resta in gola. Per ora fa sapere urbi et orbi che la Purchia non ha la laurea. E dopo?

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Moderna Penelope. Durante una visita in Sardegna, la presidente della Camera, Laura Boldrini, si è messa al telaio per tessere una tovaglia. Poco prima aveva tuonato contro le pubblicità che fanno vedere le donne alle prese con i lavori di casa. Ma perché: ricamare una tovaglia non è un lavoro per la casa?