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Chi ha risparmiato non è un evasore

Opinionista: 

Dal prossimo primo luglio la soglia a partire dalla quale è vietato trasferire denaro contante si ridurrà da tremila a duemila euro. Nel 2022 si abbasserà a mille euro. La tendenza è verso la graduale eliminazione della moneta fisicamente intesa come strumento di pagamento. La tecnologia lo consente. I vantaggi sono evidenti. Evitare di portarsi appresso contanti allontana il rischio economico della microcriminalità. Utilizzare il canale virtuale traccia le operazioni commerciali, rendendo sempre più difficile evadere il fisco. La strada è giusta, purché le misure siano accompagnate da buonsenso, ragionevolezza, comprensione di comportamenti e azioni che per decenni hanno ispirato la condotta di tanti cittadini. Incentivare i pagamenti digitali, ad esempio, può produrre solo benefici. Abitua la gente all’utilizzo della tecnologia, perché invogliata dal vantaggio economico-fiscale. Altra cosa è penalizzare chi detenga contante in casa. Qui non ci siamo proprio. Perché nessuna legge ha mai vietato di risparmiare conservando soldi “sotto la mattonella”. Perché il culto del risparmio, che caratterizza gli italiani, ci consente di compensare l’anomalo debito pubblico nazionale con un indebitamento privato largamente inferiore a quello di altri Paesi erroneamente etichettati come “frugali” (vedi Olanda!). Negli anni della grande inflazione a due cifre, gli italiani compravano, in massa, buoni del tesoro. Da allora, la rendita si è quasi azzerata e perfino i conti correnti, tra spese e imposte, comportano spesso saldi annui negativi per i loro titolari. Il che può aver indotto tante famiglie a riprendere la vecchia abitudine di conservare “gli averi” tra le mura domestiche. Mai come in questo periodo, in cui è fondamentale ripartire dopo il crollo del pil generato dalla pandemia, serve stimolare i consumi, indurre i risparmiatori a comprare, investire, immettere comunque i propri soldi nel circuito dell’economia e della finanza. Ma non si può farlo, come ha suggerito un leader politico, ipotizzando trattenute sul contante “ufficializzato”, quasi come se il trasferimento di proprie risorse da casa alla banca fosse un’ammissione di reato. Chi ha risparmiato è un virtuoso, non un evasore! Le persone vanno incentivate a contribuire alla ripresa, il modo peggiore per farlo è terrorizzarle. Prevediamo piuttosto un periodo ampio di transizione, al termine del quale si possa anche sanzionare la detenzione di contante. Ma dopo averlo ben spiegato ai cittadini, incentivandoli ad abbandonare le vecchie pratiche e non punendoli senza motivo.