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Covid-19: novità terapeutiche di produzione americana

Opinionista: 

Abbiamo finalmente un vaccino innovativo con alte prospettive d'efficacia e sperabili minori reazioni avverse, tale vaccino porta il nome di Novavax ed è di produzione americana. La Commissione Europea ha ipotizzato l'immissione in commercio per i primi mesi dell'anno 2022. Il Novavax ha come novità assoluta la composizione, che è a base di proteine ricombinanti contenenti nanoparticelle. Una volta somministrato questo vaccino, il sistema immunitario identificherà le particelle proteiche come estranee e produrrà difese naturali tramite anticorpi IgG ed IgM selettivi e tramite la produzione dei linfociti con le loro molteplici attività. I linfociti T, responsabili della risposta immunitaria cellula-linfociti mediata, che a loro volta si dividono in Linfociti T helper e Linfociti T citotossici; i Linfociti B: responsabili della risposta immunitaria umorale che producono gli anticorpi (immunoglobuline); le Cellule NK, un particolare tipo di linfociti ad attività antitumorale ed antivirale. Da mettere in evidenza l'azione fondamentale svolta dalle cellule T attivate (CD8 attivate) perché verosimilmente l'eliminazione del virus in primo contatto viene fatta non dagli anticorpi ma da queste cellule, pertanto in seguito alla vaccinazione abbiamo un doppio meccanismo di immunità: l'immunità sierologica e l'immunità cellulare. Per garantire ed essere sicuri della massima efficienza sarebbe opportuno sottoporre il vaccinando ad indagini specifiche ovvero a tipizzazione linfocitaria, anche come prevenzione, essendo tale indagine fondamentale per valutare la normofunzionalità del sistema immunitario. Di recente immissione in commercio il Mulpinavir prodotto dalla Merck farmaco somministrato per via orale, che ha un’attività ad ampio spettro contro i virus dell’Rna respiratorio riducendo la quantità di particelle virali emesse e di conseguenza la trasmissione e Paxlovd prodotto dalla Pfizer che nasce per le sue caratteristiche di inibitore della proteasi del virus Sars Cov 2 , enzima fondamentale per la replicazione virale. Sembrerebbe dai primi dati che mentre il Paxlovd riduce il rischio di ospedalizzazione o decesso all'89% il Mulpinavir al 50%. Le due soluzioni si accingono ad entrare in commercio non in alternativa ai vaccini ma solo ad uso emergenziale. Si spera che almeno questo innovativo approccio possa dare concreti risultati e che sia di fondamentale aiuto nella lotta della pandemia in atto. Si sollecita ancora una volta alla collaborazione di tutti i popoli su un ipotetico vaccino ideale non escludendo neppure i vecchi vaccini basati sull'utilizzo di virus inattivato vista anche l'esperienza maturata in passato.

*Ematologo e già responsabile del Centro di Immunoematologia dell’Aorn Santobono Pausilipon, già componente del Consiglio Superiore della Sanità