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Covid tra caos vaccini e decreto sostegni

Opinionista: 

Oggi parlerò di due interventi giornalistici, che entrambi hanno ad oggetto temi e problemi connessi alla pandemia con la quale conviviamo da oltre un anno. A fine marzo è apparso sul “Mattino” un esemplare articolo di Giuseppe Tesauro, giurista di fama internazionale, nominato giudice della Corte Costituzionale dal 2005 al 2014 e presidente della stessa nel 2014. Il titolo - “L’Italia tra vecchie e nuove incertezze” - racchiude in sé il filo conduttore dell’argomentazione. Siamo dinanzi, argomenta Tesauro, ad una grande confusione di voci e di pareri di scienziati ed esperti, ognuno diverso e contundente con quello degli altri, lasciando alla fine una grande incertezza sul futuro, dinanzi ad una situazione che appare ancora più grave rispetto alla prima ondata. A ciò si aggiunge la lentezza esasperante con la quale giungono le risorse promesse dall’Europa. “La verità è che i mali antichi sono un peso enorme, le nostre abitudini o vizi sono difficili da sradicare e sono sempre gli stessi”. Occorre una selezione nella fase progettuale che individui i progetti veramente buoni e utili, valutati da tecnici che ne verifichino le potenzialità e le percentuali di fattibilità. L’aspetto più grave – continua Tesauro – è la considerazione che riguarda la sanità che avrebbe legittimamente dovuto attingere a risorse aggiuntive mai pervenute, lasciando che la pandemia svelasse tutte le insufficienze e le lacune del sistema sanitario. “La somma dei mali – commenta Tesauro – è rivelatrice di un Paese che non riesce a cogliere neppure le occasioni giuste per un salto di sviluppo e di organizzazione”. La vicenda poi connessa alla distribuzione dei vaccini e alla loro inoculazione. Il tutto è iniziato con l’avere lasciato alle regioni spazi eccessivi nella scelta e nella distribuzione dei vaccini e solo adesso pare che l’eccesso di libertà sia stato finalmente ridimensionato rispetto alla sacrosanta vigilanza e salvaguardia delle vite umane, specialmente quelle degli anziani e dei fragili. L’altro intervento giornalistico, apparso sul “Manifesto” riguarda la cronaca dell’audizione, nella commissione bilancio del Senato del segretario della Cgil Landini, sul decreto sostegni. Nel frattempo il rapporto Istat afferma che il 45% delle imprese è “strutturalmente a rischio” come conseguenza del progressivo decrescere fino al blocco della domanda e dell’offerta sempre al fine di contrastare la diffusione del Covid 19. La Cgil, ma anche le altre sigle sindacali di Cisl e Uil, chiede di allungare il blocco dei licenziamenti da giugno a fine ottobre e in parallelo i sindacati hanno chiesto il prolungamento della cassa integrazione. Il dialogo è aperto e si spera che il confronto si possa chiudere con un accordo che salvaguardi l’occupazione e al contempo la produttività delle aziende. In questa direzione va il sindacato, consapevole di una situazione ancora grave e preoccupante e per questo in attesa della riforma degli ammortizzatori sociali, lancia l’idea di un piano straordinario per il lavoro, sia nel settore privato che in quello pubblico.