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Francia disprezzata nel nome dell’Islam

Opinionista: 

La Francia dal 1962 ha lasciato che entrassero nel Paese centinaia di migliaia di maghrebini che erano i figli dei guerriglieri che avevano combattuto crudelmente per liberarsi del potere coloniale francese. Lo fece (la Francia) dopo aver processato e fatto fucilare i suoi militari che si erano battuti per difenderla in Indocina ed in Nord Africa. Nel caso degli algerini, si trattava di cittadini nella sostanza transalpini, considerato che l’Algeria non era un protettorato od una colonia, ma territorio francese. Ora, e da decenni, quegli immigrati che hanno cercato nelle sue viscere i mezzi per far crescere la propria famiglia, la stanno smantellando e la disprezzano nel nome dell'Islam (che prevede la penetrazione nelle nazioni che non si possono conquistare con la guerra santa, per poi sottometterle, nella sostanza, con la leva demografica). In poche parole, il Maghreb ha voluto la libertà e si è poi rivolto alla nazione da cui si è voluto liberare per vivere e far progredire la propria genia. La Francia ha privilegiato questo tipo di immigrazione a quella obbligata dei suoi funzionari e militari nordafricani che l'avevano servita per generazioni e che furono massacrati dai loro compatrioti guerriglieri e furono costretti a fuggire. Dimenticando anche, e trattandoli come figli adottivi cattivi, le migliaia di suoi cittadini (pieds noirs) che avevano irrorato di sudore e sangue, per generazioni, le campagne algerine e tunisine. Ora, come la Gran Bretagna nel caso dei pachistani responsabili degli attentati alla bomba di Londra, paga le conseguenze della propria mancanza di dignità e della propria vigliaccheria. L'ultima speranza per l'Europa è un risveglio di cui sia protagonista il nostro ed unico Dio. Che neghiamo, svillaneggiammo e che consideriamo assimilabile ad altri dei proclamatori del sangue, della inferiorità delle donne, della vendetta e dell'assassinio.