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I consigli per gli acquisti e i pifferai di Hamelin

Opinionista: 

C’era una volta il tam tam morbido della pubblicità in televisione. Qualche sequenza, magari un dialogo, un primo piano e lo slogan sparato nel finale. Molti ricordano l’attore Franco Javarone, un cameriere felliniano che, inchinandosi, recitava “Rigatoni” chiudendo lo spot, o la grande Sophia Loren che, con un sorriso accattivante, tipicamente puteolano, proponeva l’ormai mitico “Accattatavill”. La nostra società è stata oggettivamente solcata da queste battute, divenute negli anni un cult nell’immaginario collettivo. C’era, comunque, un garbo proletario, uno stile, una certa signorilità nell’avanzare quella richiesta, nel far conoscere quel determinato prodotto. Oggi, paradossalmente, abbiamo superato ogni reticolato del pudore, raggiungendo i territori della sguaiatezza, del disordine e della trasandatezza. E le forme di convincimento non sono solo aumentate, ma si sono progressivamente raffinate. E mail e cellulari, ad esempio, hanno decuplicato i loro stimoli, le loro sollecitazioni. Non si capisce bene perché, milioni di giovani, in apparenti condizioni di buona salute, debbano essere bombardati quotidianamente per l’acquisto di un montascale, mentre legioni di italiani, che probabilmente non andranno mai in vacanza, restano ossessionati quotidianamente per provare un antifurto assolutamente fondamentale per la loro casa. Non sono richiami ciclici. Partono costantemente ogni sei, sette ore, con cadenza puntuale, senza che nessuno abbia fatto alcuna richiesta, senza che nessuno li abbia sollecitati in alcun modo. Per non parlare dei call center costantemente proiettati a far cambiare operatore, utente, piano contrattuale per il gas, l’energia, l’acqua, il cellulare, in una giostra di telefonate che arrivano da tutta Europa e ci fanno improvvisamente parlare con operatori albanesi dei quali capiamo poco, con ragazze spagnole messe lì alla rinfusa, incapaci di distinguere la differenza tra un contratto e un acquisto. Con musiche di fondo dolci, vellutate che richiamano le centinaia di spot quotidiani, Piazza Navona che diventa un campo da calcio, Bocelli che continua a sorseggiare un caffè, cantando nella magia della piazza dell’Anfiteatro di Lucca, Chiellini, un uomo diventato un numero, che non deve pagare subito ma dopo, con calma, magari quando vuole. Ecco, una delle ultime trovate di questa società dei consumi. Prendi oggi quello che vuoi e paghi dopo, con calma, magari a partire dal prossimo anno. Adesso è solo il tempo del divertimento e della “vida loca”. Succede così che le famiglie, richiamate da quelle strane sirene, si indebitino sempre di più, entrando progressivamente in un cappio sempre più stretto che finisce per strangolare ogni difesa economica. Ma non c’è problema. Quando tutto manca, quando tutto sembra perduto, ecco la possibilità di un piccolo prestito, da una delle tante finanziarie, a tassi particolarmente bassi. Basta un giorno, l’ultima gomena alla quale aggrapparsi nei momenti di difficoltà. Con la solita ammiccante modella che ripete quotidianamente il messaggio subliminale: “Premiati! È ora di dare un senso alla tua vita. Di evitare nuove, ulteriori rinunce. Di vivere la vita cruda”. Nuovi pifferai di Hamelin si muovono, così, su ogni tipo di media, portandosi dietro milioni di fans deliranti, mentre qualche azienda inizia già a studiare come sottrarti gli ultimi spiccioli dimenticati, chissà come, in tasca.