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Il genocidio può attendere

Opinionista: 

No, cari amici lettori, non c’è alcuna guerra di religione in corso. Anzi non c’è nessuna guerra, nel mondo regnano pace e serenità. L’Islam non sta affatto invadendo l’Europa: come potrebbe accadere una cosa simile, se il Corano predica la tolleranza e il rispetto di coloro che non credono in Allah e nel profeta? Come dite? I macellai islamici dicono il contrario e da moltissimo tempo hanno proclamato la jihad, la guerra santa contro i cani infedeli? Ovvìa! E che, vogliamo credere ai vaneggiamenti di queste persone disadattate e non, piuttosto, alle lucide analisi dei soloni del politicamente corretto? I migranti islamici, che navi amiche di vari paesi europei prelevano sul bagnasciuga africano per sbarcarli qui da noi, fuggono gli orrori della guerra e vengono qui per integrarsi nella nostra società, per la quale costituiscono una vera e insostituibile ricchezza. Come dite? Che dai paesi in guerra arriva una risibile percentuale di profughi, mentre la quasi totalità degli invasori viene da luoghi tranquilli? Che non ci sono yemeniti, benché lo Yemen sia in parte occupato dai sauditi, che gli Usa appoggiano nella loro guerra di invasione e di sterminio? Che ci sono, invece, molti marocchini, benché il regno di Mohammed VI, legittimo sovrano discendente dal profeta, goda di pace e prosperità? Che oltre centomila laureati italiani sono dovuti andare all’estero per trovare lavoro e che la disoccupazione giovanile, fra i nostri concittadini (o, forse, dovrei dire indigeni?), arriva a percentuali mostruose? Andiamo, via! Sono tutte fake news, che, grazie all’attiva sorveglianza del nostro governo, dei suoi sostenitori mediatici e del mitico padrone di Facebook (sì, quello ricevuto dal Papa in Vaticano!), di qui a poco nessuno potrà più leggere! Non siamo mica più ai tempi di Nerone o di Diocleziano, quando i cristiani erano perseguitati e addirittura a centinaia venivano crocefissi o dati in pasto ai leoni! Sì, certo, qualche piccolo inconveniente c’è anche ai giorni nostri. Lasciamo perdere Asia Bibi, che sta sempre in un carcere pachistano aspettando l’esecuzione perche non vuole convertirsi all’Islam: per qualche ragione non merita, tanto che la Santa Sede la ignora e il Papa non ha neanche ricevuto i familiari. Lasciamo perdere i vescovi iracheni e siriani, che da anni lamentano di essere stati abbandonati con le loro pecorelle massacrate, delle quali il Papa non si degnò di parlare nè all’Onu né al Senato Usa. Lasciamo perdere le vittime di Boko Haram in Nigeria e i cristiani massacrati in tanti altri paesi dell’Asia e dell’Africa. C’è l’Egitto, però. In Egitto i cristiani sono copti. Copto significa “egiziano”, poiché questi cristiani erano gli indigeni delle terre del Nilo prima dell’invasione islamica. Senza i copti l’Egitto non avrebbe civiltà né economia, sarebbe ridotta nelle condizioni della Libia e del Sudan. Quarantacinque morti e centotrenta feriti è il bilancio delle stragi perpetrate dagli islamici nelle chiese di Alessandria e di Tanta in occasione della Domenica delle Palme; provocò ventinove morti e quarantasette feriti l’attacco del dicembre scorso alla chiesa dei santi Pietro e Paolo al Cairo, ventuno morti e quarantasette feriti l’autobomba esplosa nel 2011 avanti a una chiesa di Alessandria. Questi i casi eclatanti; ma gli attacchi contro i copti sono quotidiani in tutto l’Egitto. Papa Francesco ha condannato la strage (e ci mancherebbe!); ma ha dimenticato di menzionare l’Islam e se l’è presa con i mercanti di armi (che sono certamente dei mostri, ma nulla hanno a che fare con i morti di domenica scorsa). In tutto il mondo, dal 2013 ad oggi, i cristiani uccisi per la loro fede sono circa centomila all’anno, secondo calcoli di fonti diverse ed autorevoli. Vi rendete conto? La “grande persecuzione” di Diocleziano causò un numero di morti oscillanti, secondo le stime, fra i tremila e i tremilacinquecento in tutto! Poi ci sono i migranti “integrati”. I ciarlatani del politicamente corretto vanno dicendo che il terrorismo europeo è causato dalla ghettizzazione dei musulmani. Balle! I terroristi sono, nella quasi totalità, benestanti, economicamente ma non ideologicamente integrati. I musulmani non posso essere integrati: blindano dei quartieri, come si è visto in Belgio e in Svezia (ma anche altrove, anche in Italia), ove vige la sharia e non possono entrare né la polizia né i pompieri. Gli islamici non possono integrarsi perché non riconoscono altra legge che la loro, altro potere che quello di Allah e dei suoi seguaci. Il Cristianesimo, insegna l’Isis, è blasfemia e offesa ad Allah, punibile con la morte. Ma coloro che pretendono di essere nostri padroni sono buonisti e distratti. Cattivo è Assad, che a loro dire ha usato i gas, cattivo è al Sisi, che ha lasciato uccidere Regeni. E poi, pensiamo a cose più serie, come il caso Cassimatis e la fuga di notizie su Renzi padre. Il genocidio, quello di cui stiamo per essere vittime, può attendere.