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È il tempo del 5 per mille, quando la solidarietà è gratis

Opinionista: 

È bello poter raccontare ogni tanto una buona notizia, perchè Dio sa quanto ne abbiamo dopo un anno e mezzo di cronache di epidemia, bollettini quotidiani di morti, di tamponi, di vaccini, di disoccupazione, di disperazione. E bello anche se non si tratta di un fatto accaduto ma al momento soltanto di una ipotesi di speranza nella battaglia mondiale contro un' altra pandemia per la quale il bn è stato ancora trovato. E' la battaglia contro il cancro, il demone che ha comtinuato ad uccidere in silenzio mentre Galli e Pregliasco parlavano di covid. La buona notizia- speranza arriva dal Pascale, l'istituto dei tumori di Napoli, quello che uno ci passa velocemente davanti ed evita di guardare oltre il cancello. Il Pascale dove si studia come sconfiggare il cancro, e a Napoli cancro e Pascale sono due parole che fanno scattare riti propiziatori tribali antichi e liberatotii. Succede che in questi mesi "loro" hanno continuato a lavorare e a guardare il mondo attraverso i microscopi mentre noi stavamo in casa o con le mascherine o in fuga oltre le 22 per uno spritz di libertà e di ribellione. È successo che due giovanissime ricercatrici, die ragazzine che si chiamano Concetta Ragone, specializzanda di 30 anni e Carmen Manolio, laureata di primo livello di 23 anni, hanno condotto e concluso uno studio scientifico che è stato pubblicato e sta facendo il giro del mondo. Le ricercatrici, che fanno parte dello staff del professor Bonaguro e di una equipe che ha lavorato assieme a loro, hanno scoperto una cosa che vi comunico in maniera maccheronica, anzi per andare sul sicuro riporto il virgolettato del comunicato del Pascale “la memoria immunitaria indotta dalle infezioni virali o batteriche (micro-organismi) nel corso della vita di ogni singolo individuo, incluso i batteri presenti nel nostro apparato gastroenterico, può rappresentare una “vaccinazione naturale” antitumorale". Ve la faccio più semplice: nel corso dell'esistenza di un essere umano è capitato a quasi tutti di prendere un'influenza o un'infezione gastroenterica. Bene, il corpo conserva memoria di queste infezioni, crea degli anticorpi e reagisce meglio agli attacchi di un tumore. E spero che nessun medico del Pascale legga queste righe sennò mi prende a schiaffi nei corridoi dell'istituto. Che frequento con una certa assiduità da anni e tra poco mi fanno socio onorario. E girando in quel dedalo di dolore ma anche di speranza ogni tanto vedo aprirsi una porta e uscirne un viso sorridente. E gran parte di quei visi io li conosco, ne "conservo memoria" come direbbe il comunicato scientifico del Pascale, e so che appartengono a ragazzi e ragazze di trent'anni che ogni mattina si svegliano alle 6 da un punto imprecisato della Regione e arrivano lì, al Rione Alto, con la grandine o con il solleone, indossano il camice bianco e si chiudono in una stanza e cominciano a sussurrare ai microbi e alle metastasi impazzite. Adesso succede che siamo arrivati a maggio e stiamo preparando senza entusiasmo la denuncia dei redditi. Ora sapete la storia del 5 per mille del nostro Irpef che possiamo destinare agli istituti di ricerca. L'aspetto che forse non tutti conoscono è la destinazione del nostro 5 per mille è assolutamente gratuita. A noi non costerà un solo euro. Ci basterà dire al commercialista: "Voglio darlo al Pascale". A Concetta, a Carmen, a tutti quelli che ogni mattina vanno sotto la grandine o il sole d'agosto a sussurrare alle metastasi.