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Il vero artista deve saper estraniarsi dalla realtà

Opinionista: 

Chi è l’artista? Non è quello riproduttivo e neanche quello creativo, bensì l’artista è quello in grado di realizzare un’opera d’arte, proveniente da un atto creativo, quello che ha la capacità di far emergere nello spirito di chi osserva l’opera, un pensiero introspettivo di ricerca tale da destabilizzare ogni logica. Oltre al talento l’artista ha la proprietà di estraniarsi dalla realtà intercettare con la sua intuizione istintuale il quid divinum per poi far apparire l’opera, come afferma Marcel Duschamp, e deve avere le proprietà di un medium. cioè quello di estraniarsi dalla realtà. Ma solo alcuni artisti hanno queste capacità, sono quelli che non appartengono solo a loro stessi ma al mondo senza confini. Il vero artista è colui che abbandona l’io incentrato su se stesso e pone dei limiti a qualsiasi altra realtà che non sia determinata dall’autocoscienza al di là della quale non ci sono altri saperi. L’io così limita l’attività del pensiero che in quanto tale è libero dal perimetro della realtà e dalle necessità che impone la logica. Nel recepire l’atto creativo l’artista deve abbandonare la coscienza così l’opera non ha in sè contraddizioni, ecco perché non ha correzioni come invece le ha l’opera d’arte riproduttiva e quella creativa. Abbandonando l’io, l’artista riesce ad intercettare quel quid divinum che trasporterà nella sua opera. L’io fortemente attaccato alla realtà del mondo insegue risultati concreti, vuole e desidera fortemente quel qualcosa che si è prefisso. Quando non riesce a raggiungerlo soffre e può entrare anche in uno stato depressivo. All’artista vero non interessa il volere qualcosa di specifico perché è un falso desiderio, l’artista si relaziona con il tutto e si sente facente parte del tutto e non ha un desiderio ma il desiderio dei desideri: per fare ciò deve abbandonare l’io che separa e divide perché non accetta la relazione con il tutto, perché vuole gestire i suoi schemi, i suoi obiettivi specifici, quindi il possesso. Il vero artista non vuole che possedere nulla perché il possesso è legame, vuole sostanzialmente essere libero e proprio la libertà lo porta all’essenza, così svuotandosi si sintonizza con il tutto, con il mondo e con la sua essenza; è capace di andare oltre, di mettersi in ascolto, di fare silenzio dentro, di escludere i tanti pensieri che si rincorrono e non ci abbandonano, interferendo con le nostre possibilità di accedere all’oltre e di abbandonare quel pensiero a cui affidiamo tutte le nostre certezze ma che rimane confinato nel perimetro della logica non sposando il nostro sentire.