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L’ Italia della cultura al Salone del Libro

Opinionista: 

Il Novecento è un secolo cresciuto accanto ai libri. Spesso, l’incontro con un volume ha segnato indiscutibilmente la nostra vita, ne ha tracciato il percorso, ha disegnato per noi strade nuove e inesplorate. E l’esperienza creativa resta ancora un mistero buffo, strano, per molti versi imperscrutabile. Il processo di ideazione, in effetti, si rivela sempre diverso. Ognuno vi trascina dentro il proprio mondo, il proprio vissuto, la propria esperienza, metabolizzando ogni cosa e provando a centrifugarla con i codici della fantasia. Ne parliamo perché, da giovedì prossimo, va in onda una nuova edizione del Salone del Libro di Torino, un appuntamento attesissimo non solo in Italia. Si discuterà di tornei letterari, di social network, di visioni del futuro e, inevitabilmente di ebook, l’ alternativa al volume cartaceo, il libro da leggere sul tablet o sul computer, a vostro piacimento. In realtà, le robuste previsioni di crescita del libro digitale sono state, nell’ultimo anno, clamorosamente smentite. Niente crescita percentuale, anzi un arretramento inatteso che rilancia il cartaceo, in tutte le sue forme. Un dato che lascia riflettere e meditare, soprattutto in controtendenza rispetto alla vendita di quotidiani, in costante discesa, inerpicati ormai stabilmente sul web, in attesa di cambiar definitivamente pelle. Negli Stati Uniti è già stato programmato, tra l’altro, che, ad esempio, l’ ultimo numero cartaceo del New York Times sarà stampato nel 2044, poi si finirà tutti allegramente su internet e da lì partirà la nuova sfida vera, trasformando i vecchi quotidiani in un modernariato che arricchirà solo emeroteche e collezioni private. Ma il libro resta ancora insensibile a questo processo. L’umanità è andata avanti, nei secoli, prima graffiando le pietre, poi le tavolette, poi scrivendo sui rotoli. Ma la vera scoperta, a mio avviso, resta la rilegatura, la possibilità di raccogliere pagine diverse, stampate o manoscritte, solo grazie ad una sapiente cucitura. Da qui, l’inizio di un successo che, nonostante tutto, dura ancor oggi. A Torino, per il Salone del Libro, ci saranno un po’ tutti: scrittori, saggisti, poeti, editori. E, in più lo sterminato mondo delle librerie, delle biblioteche, delle associazioni culturali, dei lettori che credono ancora in questo antico, straordinario strumento. Ci sarà, lunedì prossimo, anche chi scrive, insieme a Gabriella Liberati e Donatella Trotta per presentare la nostra ultima ricerca su Matilde Serao, osservata tra le donne “ Visibili e Invisibili “ dell’ Itali post- unitaria. Un lavoro impegnativo, edito dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, portato avanti con alcune delle maggiori studiose italiane, che narra la pietà, la disperazione, l’ allegria di una Napoli che si sentiva ancora, agli albori del Novecento, una grande capitale europea. Già da allora, come sottolineò poi Malaparte, la più straordinaria e misteriosa città del vecchio Continente.