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La ridente località delle vacanze

Opinionista: 

Si favoleggiava una volta, in tempi di vacanze, di ridenti località . Poste nei luoghi più strani, nel cuore della vallata, sul promontorio, magari sulla cresta degli Appennini. Cosa ci fosse da sorridere nessuno l’ ha mai capito, anzi. Spesso si trattava di luoghi strani, difficili da raggiungere, talvolta solcati da una nebbia devastante, da una pioggia irritante, segnati da un progressivo spopolmento con i giovani che non si riconoscono più in quelle radici e gli anziani che difendono strenuamente le loro pallide abitudini : la partita a carte in qualche bar, il rito del caffè mattutino, quei racconti del passato legati a qualche straordinario evento come il passaggio del Giro d’ Italia o il transito di un lontano Cantagiro. Qualcuno, da qualche parte, conserva ancora qualche vecchia fotografia e il mito, il ricordo si accresce ancora, ogni volta, di qualche ulteriore particolare. Tutto qui, nulla di più. Si resta sempre e comunque una ridente località anche se nessuno ha più voglia di andarci, anche se ci si ritrova piuttosto lontani dai grandi flussi automobilistici e ferroviari, anche se il Comune resta un simulacro di legalità con pochi impiegati ed un Sindaco, invaso dalle scartoffie, che si chiede, ogni giorno, chi gliel’ha fatto fare. È la chiave moderna, tristemente evolutiva delle Signorie del passato, dei feudalesimi, delle grandi famiglie nobiliari che condizionavano tutto e tutti, dei grandi proprietari terrieri. Qualcuno, talvolta, ricorda, addirittura, che, da quelle parti, fino ai primi dell’ 700 si praticava lo “ ius primae noctis “ e che le figlie dei contadini raramente potevano sottrarsi alle “ benedizioni “ dei padroni. Un’ Italia di piccoli reami dove la povertà era il denominatore comune e la terra l’ unica, vera, autentica forma di reddito e di sopravvivenza. Poi, ogni tanto, col tempo, arriva qualcuno e srotola fuori il grande progetto, una strada d’ accesso utile e indispensabile, la nascita di una piccola industria più o meno verde oppure, più sommessamente, l’ ipotesi di una modesta discarica controllata che non crea alcun problema per il territorio ma, anzi, darà lavoro ad una decina di ragazzi locali. Ovviamente, si tratta di promesse elettorali, di qualche voto in più da raccattare ma, nonostante la periodicità delle offerte, qualcuno ci casca sempre e il Paese si divide in agnostici e interventisti, mentre solide, comunque, restano, tra gli anziani, le antiche fedi, di destra, di sinistra, talvolta anche di centro. Si va così agli appuntamenti con le urne sempre in ordine sparso e la mancanza di unità si trasforma, pochi mesi dopo, nel comodo alibi per cancellare tutto. In attesa della prossima occasione. La ridente cittadina resta là, con i suoi problemi, con le sue solitudini, sempre più svotata di uomini e contenuti mentre le donne si scambiano ancora le ricette dei giorni di festa e le famiglie continuano, nonostante tutto, a raccoglier legna per l’ inverno, in attesa della giostra delle stagioni.