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La sindrome napoleonica del governatore De Luca

Opinionista: 

Ha ragione Carlo Verdone quando afferma che il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha “tempi” teatrali più esilaranti di Crozza. Ma questa riflessione non mi impedisce di considerarlo, anche se appartiene ad uno schieramento politico avverso, un politico di “razza”. D’altronde le “scuole” di partito sono state una cosa seria e coloro,come lui,che l’hanno frequentate, a destra come a sinistra, hanno sensibilità e capacità superiori agli improvvisati oggi al governo. Questo per un semplice motivo: prima di incollare i loro manifesti chi ha fatto “scuola” di partito ha incollato migliaia di manifesti di altri e nel frattempo imparava. Era quello un “corso di formazione” utilissimo e, purtroppo, si nota che molti dei politici attuali non l’hanno frequentato. Ma torniamo a De Luca: ripeto risulta simpatico e, in particolare in questo momento di sbandamento collettivo, il suo decisionismo piace. Ma al di là della simpatia è giunto il momento di porsi, anche da parte sua, alcune domande. Evidenziamone soprattutto due: • È giusta la sua scelta di accentrare tutte le decisioni? • Può essere un handicap il suo irrefrenabile desiderio di essere sempre al “centro dello show”? A sostegno di questi quesiti c’è l’assoluta e preoccupante assenza di qualsiasi figura istituzionale oltre la sua. Non si hanno notizie che esistano assessori, funzionari o consulenti. Sembra che solo “Lui” diriga la Regione, compili le delibere, si occupi degli acquisti, visiti gli ammalati, faccia le siringhe e disinfetti gli ospedali. Esagero? Non credo se considerate che nessun cittadino campano conosce il nome di un solo assessore regionale, ormai relegati ad un ruolo di insignificanti “vallette”. E ancora: può un uomo delle Istituzioni rendere pubblica la lettera, forse anche opportuna, che qualche giorno fa De Luca ha inviato al premier Conte, dove oltre a delle giuste lamentele si palesava, ad una comunità già scossa per l’epidemia, uno scenario apocalittico e l’inizio di una “guerra” Regione/Governo che ha spaventato i cittadini? Tra l’altro questa sua esasperata voglia di protagonismo lo spinge, spesso, ad emanare ordinanze che sono più “fumo” che “sostanza”. Questi, badate bene, non sono errori banali, ma strategie messe in campo per l’esaltazione della propria personalità. E a conferma di ciò c’è la notizia che De Luca ha speso nel 2020,per sponsorizzare su Facebook i suoi show, 50mila euro di risorse regionali, di cui ben 41mila negli ultimi giorni di marzo. Un’escalation impressionante e viene il sospetto che De Luca, affascinato dal personaggio che interpreta, si sia “montato la testa”. Una sorte di sindrome pericolosa, per lui e per noi, e non vorrei che i suoi prossimi filmati li giri “alla Napoleone” con il cappellone e la mano in petto. Sicuramente esagero ma la mia non è solo una riflessione preoccupata per le esagerazioni mediatiche di De Luca ma per gli effetti che tali esagerazioni possono creare in un momento difficile come questo.