Accessibilità:
-A A +A
Print Friendly, PDF & Email

Le ripartizioni dei fondi: attenta ministro Carfagna

Opinionista: 

Mara Carfagna, ministro del Mezzogiorno, non ha alcuna intenzione di fare la foglia di fico in un governo a trazione settentrionale. Se qualcuno nutriva qualche dubbio, la giovane e combattiva deputata di Forza Italia lo ha dissipato con le sue prime uscite pubbliche. Il ministro ha chiarito subito che, tra i suoi principali obiettivi, vi sono l’individuazione e il conseguimento dei famosi Lep. Si tratta dei livelli essenziali di prestazione, che, dalla scuola ai trasporti alla sanità (dove si chiamano Lea, con la ‘a’ che sta per assistenza), potrebbero ridurre drasticamente le diseguaglianze territoriali. La ripartizione delle risorse statali secondo i criteri della spesa storica, per cui se hai 100 asili nido ti tocca un importo x, se non ne hai nessuno resti a bocca asciutta, deve lasciare il posto a una distribuzione più equa, che consenta a tutti gli italiani di avere accesso ai diritti di cittadinanza. Così, secondo la Carfagna, dovrà sparire anche la prassi di premiare nella sanità le regioni del Nord perché hanno più anziani, per effetto di una aspettativa di vita maggiore di quella del Sud. Dare più soldi a chi sta meglio, insomma! Carfagna ha chiesto di far parte della commissione tecnica istituita presso il Mef, che periodicamente aggiorna i criteri per l’assegnazione dei fondi. Un comportamento che si distingue da quello dei tanti assenteisti meridionali che, nel corso di decenni, hanno disertato riunioni in cui esponenti del Nord di tutte le forze politiche decidevano indicatori e importi da spalmare lungo la Penisola, finendo per indirizzare alle regioni forti gran parte della torta. Un consiglio per la Carfagna? Non dia nulla per scontato! Vigili costantemente e si faccia assistere da tecnici qualificati. La famosa manina del funzionario pronto a inventarsi l’ennesimo escamotage per discriminare il Sud può scattare a ogni passaggio burocratico. Una tendenza che spesso si riflette anche sui media a larga diffusione nazionale. Curiosa, in tal senso, la titolazione dell’intervista al ministro del Sud pubblicata sul Corrierone di martedì 2 marzo. Carfagna, nell’articolo, spiega che per il Sud ci sono 150 miliardi tra fondi Ue e fondo nazionale di sviluppo e coesione, oltre a quelli del Recovery, di cui una “parte considerevole” deve andare al Mezzogiorno. Nel titolo, le risorse pro Sud si riducono a 150 miliardi, ignorando il resto. Quasi a ribadire le speranze lumbard di accaparrarsi gran parte dei soldi del piano di ripresa e resilienza. Attenta Mara, aguzza la vista!