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Ma da quale presepe è giunto l’ex premier Conte?

Opinionista: 

Gentile Direttore, è trascorsa la Pasqua, anche se triste e sottotono per via di questa dannata pandemia, ma sempre piena di significati spirituali e di buoni propositi, com’è tradizione della nostra millenaria cultura cristiana. La Risurrezione del nostro Redentore, accompagnata anche alla primavera che non solo metereologicamente, ma anche biologicamente apporta benefici effetti sul nostro fisico e mente, ci fa ben sperare per il futuro e guardare con un rinnovato ottimismo ad un nuovo Rinascimento della nostra società, così tragicamente scossa da un insidioso virus che ha mietuto, e miete ancora, milioni di vittime innocenti, cui va commosso il nostro pensiero, da “fortunati sopravvissuti”. Mi permetto, comunque, giusto per “tenere in allenamento“ il pensiero e la mente, di sottolineare quanto mi abbia colpito la “conferenza stampa”, rigorosamente tenuta in streaming dall’ex premier Conte, altrettanto rigorosamente a sera tardi, e noi, “poveri piccoli umani” costretti a sapere del nostro futuro la mattina successiva, per le decisioni notturne che incidevano anche sulla nostra libertà di movimento. In orario ancora decente, quindi, stavolta abbiamo conferma dallo stesso interessato che sì, si candida alla “ Rifondazione” del Movimento 5 Stelle! E meno male che sono riuscito ad ascoltarlo a tempo, perché, altrimenti avrei trascorso una notte insonne, privo di una notizia così clamorosa ed attesa dai 60 milioni di italiani, preoccupati non tanto per la pandemia ancora aggressiva dopo più di un anno, ma per il “destino“ dell’”Avvocato del Popolo” e dei 5 Stelle. Certo, almeno a parole, il “Rifondatore” avrà deluso le aspettative dei tanti deputati, senatori, deputati europei, consiglieri regionali, comunali, circoscrizionali, e via dicendo, che speravano in una buona parola spesa nei confronti del fondatore del Movimento Grillo, il quale ha confermato il divieto del terzo mandato per gli eletti. Vi immaginate i già noti volti tv e gli anonimi “unti dal Signore” che non potranno ripresentarsi già alle prossime elezioni locali autunnali e poi a quelle nazionali del 2023? Con il curriculum un po' scarno per molti di loro, cosa faranno dopo il mandato elettorale ben retribuito? È così, purtroppo, per loro. Ricordate le “valigie di cartone” e tante belle idee, con l’apriscatole ben custodito in tasca per “aprire“ tutte le “schifezze” che si consumavano nel Parlamento e nei posti di potere? Ricordate i selfie che si facevano mentre giravano in autobus, consumando solo panini, condividendo anche le stanze d’albergo con i colleghi per “risparmiare” e non gravare troppo sulla pelle degli italiani? Da quel primo momento, però, trascorse poco perché ci si “invaghisse” delle spaghettate alla matriciana al Pantheon e le case a Campo dei Fiori. Per, poi, “rinunciare” ai trasporti “proletari“, come sui pullman, preferendo le vituperate “auto blu” ed aerei in prima classe. In soccorso a questi giovanotti “convertiti” allo “status simbol” di “Sordiana” memoria, quando l’”Albertone nazionale” faceva dire al Marchese del Grillo: “Io sono io, voi un c…”, in caduta libera dopo le numerose giravolte, che nemmeno il più abile contorsionista del più grande circo equestre saprebbe fare, è arrivato finalmente… “San Giuseppe”. Tra le tante ovvietà che ho sempre trovato nelle parole dell’ex presidente del Consiglio, un suo “passaggio” mi ha lasciato sconcertato: “Proporrò, ha detto il leader, una Carta dei Princìpi e dei Valori, in modo che chi vorrà aderire a questa nuova forza politica non abbia dubbi sulla sua identità”. “Ma che vo’ dire?”, diceva in un bel film il caro Verdone! Mah: se potessi parlargli direttamente, direi al “nostrano” San Giuseppe Rifondatore: “Caro San Giuseppe, io non ho capito da quale presepe sei giunto!”.